Sorrento al vertice europeo sulla sicurezza di Nizza

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SORRENTO. “Di fronte alle sfide del terrorismo” è il titolo della conferenza in corso di svolgimento a Nizza, presso il Centro Universitario per il Mediterraneo, sulla Promenade des Anglais. Il luogo simbolo della città francese, teatro della strage del 14 luglio scorso, vede riuniti i sindaci delle principali città d’Europa e del bacino del Mediterraneo.

Tra gli interventi, quello di Giuseppe Cuomo, primo cittadino di Sorrento, città legata alla località rivierasca da un gemellaggio siglato nel 1963. Al meeting, promosso da Christian Estrosi, sindaco di Nizza e presidente dell’area metropolitana Nizza Costa Azzurra, partecipano tra gli altri il ministro dell’Interno francese, Gérard Collomb, il commissario europeo responsabile della sicurezza, Julian King, rappresentanti di vari organismi internazionali e numerosi esperti. Una tre giorni, che si chiude domani, voluta per promuovere un confronto sulle possibili soluzioni in grado di assicurare la sicurezza degli spazi pubblici.

Questo pomeriggio, la firma della Dichiarazione di Nizza, documento sottoscritto anche dal primo cittadino di Sorrento, finalizzato a prevenire l’estremismo violento e a garantire la sicurezza nell’ambito del network costituito in seno ad Euromed, dalle città europee e quelle del Nord Africa che si affacciano sul Mediterraneo.

“Abbiamo accettato con grande senso di responsabilità, l’invito del sindaco di Nizza a prendere parte a questo importante incontro di grandissima attualità – spiega il primo cittadino di Sorrento -. La nostra è una piccola realtà sotto l’aspetto dimensionale, ma grande nei numeri. Si pensi ai tre milioni di turisti che ogni anno la visitano, e che pone numerose questioni sotto l’aspetto della sicurezza urbana.

Siamo qui a Nizza per confrontarci con i rappresentanti di altre municipalità europee sulle politiche di prevenzione adottate in altre comunità. Sia chiaro: non esiste allo stato nessun tipo di allarme o di minaccia per la nostra area. Ma la storia recente ci ha insegnato che nessun luogo è più al sicuro dallo spettro del terrorismo. Le uniche armi di contrasto sono quelle di condividere informazioni, scambiarsi esperienze ed agire in maniera coordinata di fronte alla minaccia”.

Il ruolo delle amministrazioni locali resta dunque centrale nelle politiche di lotta contro la radicalizzazione, così come l’armonizzazione delle legislazioni dei singoli stati. Anche se, ha evidenziato Cuomo, si tratta di obiettivi che rischiano di restare sulla carta senza nuove misure economiche da parte di Bruxelles che sostengano queste azioni.

In questo senso, l’impegno annunciato dal commissario King, per sostenere nuovi progetti attraverso i Fesr, i fondi europei di sviluppo regionale, ma anche con fondi specifici per la cooperazione per la sicurezza, la lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata e la gestione delle frontiere in Europa e, non ultimo, il Programma Horizon 2020, che potrebbe finanziare ricerche sulla radicalizzazione.

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