Protesta CasaPound contro l’housing sociale di Sant’Agnello

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SANT’AGNELLO. “La casa è un diritto sul quale non si può né illudere né speculare”. E’ quanto riportato sullo striscione affisso dai militanti di CasaPound Italia della Penisola Sorrentina all’ingresso del cantiere di via Monsignor Bonaventura Gargiulo, a Sant’Agnello, dove si stanno costruendo gli alloggi dell’Housing sociale promossi dal Comune.

”Da quanto si evince dall’informativa diffusa dal Comune – si legge in una nota diffusa dal movimento – l’operazione sarebbe finalizzata alla realizzazione di abitazioni da destinare a categorie di persone e famiglie svantaggiate che non sono in grado di accedere all’acquisto di alloggi nel libero mercato. Ma è spontaneo chiedersi come possano le suddette famiglie svantaggiate far fronte all’acquisto di uno di questi alloggi senza un sostegno economico adeguato da parte del Comune, visto che gli alloggi saranno venduti, seppur a un prezzo di partenza all’apparenza più basso rispetto al mercato locale (2600euro/mq per la superficie convenzionale), a chi avrà la liquidità richiesta dalla Shs srl (ditta che si sta occupando della costruzione degli alloggi in questione), la quale potrà controllare la disponibilità bancaria dei soggetti richiedenti dalle graduatorie”.

“Un cameriere o un cuoco stagionale, un pensionato o altri soggetti che corrispondono alla definizione di “persone e/o famiglie disagiate – è riportato ancora nella nota – possono avere la liquidità monetaria necessaria all’acquisto degli immobili? Quale banca è disposta ad erogare un mutuo di diverse centinaia di migliaia di euro a questi soggetti?
Sulla base di queste considerazioni possiamo tranquillamente affermare che siamo di fronte ad una speculazione edilizia mascherata (malissimo del resto) da edilizia sociale.

CasaPound Italia – dicono ancora gli attivisti della penisola sorrentina – da sempre si batte per il diritto alla casa per tutti i cittadini italiani, attraverso la battaglia del Mutuo Sociale, che propone la costruzione di alloggi da parte degli enti preposti e destinati alle fasce più deboli, cedendo loro il titolo di proprietà e facendosi restituire i costi della costruzione attraverso una rata mensile pari al quinto del reddito mensile”.

“Appurato dunque – conclude la nota – che tutta questa operazione non ha nulla di sociale, chiediamo l’immediata sospensione dei lavori in cantiere, fino a quando non si trovi una soluzione che permetta l’acquisto degli immobili alle fasce più deboli e disagiate della cittadinanza, attraverso una graduatoria che tenga conto dei redditi più bassi e aperta ai soli cittadini italiani residenti in penisola sorrentina”.

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