Prodotti ittici a rischio venduti in penisola sorrentina, risultati choc dei test

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Le ultime analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico per il Mezzogiorno evidenziano una contaminazione di natura batteriologica, chimica e tossicologica sulle vongole sequestrate in penisola sorrentina tanto che la Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia ha deciso di segnalare il pericolo per la salute pubblica all’assessorato alla Sanità della Regione che valuterà se lanciare l’allarme a livello regionale e nazionale.

I controlli della Guardia Costiera hanno fatto emergere come tanti prodotti di provenienza sconosciuta arrivino sulle nostre tavole e vengano serviti anche nei più importanti locali del comprensorio peninsulare. Come è stato scoperto nei giorni scorsi in un noto ristorante di piazza Sant’Antonino, nel cuore di Sorrento, e in un altro locale di Marina Piccola. A Sant’Agata sui due Golfi, invece, in una pescheria tra gli oltre 5 quintali di prodotti non tracciati sequestrati sono spuntati 10 chili proprio di vongole pescate alla foce del Sarno.

Le indagini dei militari del comandante Ivan Savarese sul gruppo di pescatori di vongole specializzati anche nel recupero dei datteri di mare proibiti è emerso che dopo i sequestri sono stati allacciati legami con un gruppo napoletano che pesca molluschi in un’altra zona vietata, per immetterli nel mercato legale: il porto di Napoli.

Tutto ciò mentre le nuove analisi effettuate sui molluschi bivalvi prelevati nello specchio d’acqua di Rovigliano hanno dato risultati allarmanti. I test hanno evidenziato la presenza di batteri fecali (escherichia coli) che superano la soglia dei 13 milioni, tracce di epatite e salmonella, ma anche fitofarmaci, metalli pesanti, idrocarburi, diossina, mercurio, piombo e altre sostanze ritenute cancerogene.

Chi consuma quelle vongole, in pratica, mangia un vero e proprio cocktail di veleni. Per questo sono stati istituiti capillari controlli con l’utilizzo di droni e telecamere a infrarossi per seguire i pescatori di frodo nelle consegne. Sequestri di queste vongole veraci sono stati effettuati nelle pescherie di Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano e Boscoreale, dove stanno arrivando anche i prodotti illegali del porto di Napoli.

Intanto, i controlli proseguono anche in mare, dove la Guardia Costiera negli ultimi giorni ha registrato la morte di tre delfini a Positano, Cetara e Massa Lubrense, nelle acque dell’Area marina protetta di Punta Campanella, partner del progetto europeo Life Delfi, coordinato da CNR-Irbim e Legambiente.

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