SORRENTO. Centoquaranta antichi volumi scritti tra il 1600 ed il 1699. Sono le “Seicentine del Museo Correale” che si potranno ammirare dal 22 giugno prossimo e fino al 31 dicembre, presso la storica sede museale sorrentina.
L’inaugurazione della rassegna è in programma per sabato mattina alle 10 e 30.
Nel corso del vernissage sarà presentato anche il catalogo della mostra, realizzato dallo storico Mario Russo e curato da Andrea Fienga per la Con-fine edizioni, con la partecipazione del presidente del consiglio di amministrazione e del direttore del Museo Correale, Giuliano Buccino Grimaldi e Filippo Merola e gli interventi di Loredana Conti, Giuliana Gargiulo e Antonino Cuomo.
Il catalogo delle Seicentine, realizzato con il contributo del Settore Musei e Biblioteche della Regione Campania, sancisce un impegno istituzionale, culturale e didattico della Biblioteca del Museo Correale. Struttura nata allo scopo di recuperare e rendere consultabile il prezioso patrimonio librario costituito da volumi di storia locale, pubblicazioni e studi relativi a Torquato Tasso ed edizioni delle sue opere.
La Biblioteca del Museo Correale nel corso degli anni si è arricchita di un cospicuo numero di testi, per lo più del ’700 e dell’800, sulla storia del Regno di Napoli e delle due Sicilie, di numerosi scritti giuridici e di una vasta raccolta di libri relativi alla penisola sorrentina dal Seicento a oggi.
Attualmente è costituita da circa 6mila volumi ed opuscoli, oltre 400 manoscritti, 88 Cinquecentine e 140 Seicentine, oltre ad una ricca raccolta di edizioni tassiane dal Cinquecento in poi, in cui ci sono edizioni italiane in lingua e in alcuni dialetti (bergamasco, bolognese, napoletano, milanese, calabrese, genovese, veneziano) e presente anche qualche traduzione, oltre che in latino, in lingua straniera (francese, inglese, tedesco, portoghese).
“La conservazione e la valorizzazione dei beni culturali in genere, e di quelli bibliografici in particolare – sottolinea il direttore del Museo Correale, Filippo Merola -, rappresentano i percorsi obbligati su cui l’amministrazione, da sempre, ha inteso concretizzare i propri sforzi al fine di contribuire allo sviluppo sociale e culturale del territorio di appartenenza”.
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