Una tradizione lunga quattro secoli che abbraccia le due sponde del golfo di Napoli. La città di Partenope e la penisola sorrentina separate dal mare ma unite dalla comune passione per l’arte del presepe. Un connubio ribadito nel corso dell’incontro ospitato a Villa Fiorentino, sede della Fondazione Sorrento, al quale hanno preso parte il magistrato Catello Maresca ed il maestro Giuseppe Ercolano, insieme al sindaco di Meta e consigliere metropolitano, Giuseppe Tito. A fare gli onori di casa Gaetano Milano, amministratore delegato dell’istituzione presieduta dall’armatore patron del Gruppo Msc, Gianluigi Aponte.

L’occasione è offerta dalla mostra personale “Giuseppe Ercolano e i Maestri del Presepe” allestita nelle sale della stupenda dimora del corso Italia, che fino al prossimo 18 gennaio vede esposte alcune delle opere più significative del percorso dell’artista di Meta che esporta i propri lavori in tutto il mondo.
Allo stesso tempo Catello Maresca, svestiti i panni di magistrato e consigliere comunale di Napoli, si è fatto promotore, insieme alla compagna Fabrizia Fiore (che è anche la curatrice dell’evento), dell’esposizione “Il Presepe Cortese”, allestita nella Basilica della Pietrasanta del centro storico partenopeo.
“La mostra nasce da una profonda passione familiare per il presepe settecentesco, un linguaggio che racchiude arte, devozione, cultura popolare e immaginazione barocca – spiega Maresca -. Il Presepe Cortese intende restituire al pubblico lo splendore originario di questa tradizione, che da secoli racconta l’identità di Napoli e la sua capacità di fondere sacro e profano, storia e quotidianità”.
Il Presepe Cortese è una mostra immersiva ospitata, come detto, alla Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum, fino al 31 marzo 2026, dedicata alla tradizione del presepe napoletano del Settecento ed al suo straordinario valore artistico e culturale. Il percorso espositivo fonde tradizione e tecnologia, offrendo un’esperienza che accompagna il visitatore nel cuore della Napoli borbonica.

Il viaggio inizia con una sala multimediale che proietta lo spettatore nella splendida stagione culturale del regno di Carlo III di Borbone, quando il presepe divenne un simbolo identitario della città e un vero fenomeno di stile tra nobili e borghesi. Nella seconda sala, una notte stellata introduce la figura di Benino, il pastore che dorme e sogna la Natività, evocando un’atmosfera sospesa tra realtà e immaginazione.
Il percorso culmina in un presepe allestito con autentici gruppi statuari del XVIII secolo, suddivisi nelle tre scene tradizionali: Annuncio ai Pastori, Diversorium e Natività. Tra le opere esposte, spiccano capolavori di maestri come Giuseppe Sanmartino, autore del Cristo Velato, rappresentato con una preziosa Natività proveniente dalla collezione Accardi. C’è poi Nicola Somma, con il celebre Oste, figura simbolica del Demonio nella narrazione presepiale. In mostra anche due nobili vecchi attribuiti alla scuola di Sanmartino ed un elegante nobile orientale con cane di Matteo Bottiglieri, parte del Corteo dei Magi ispirato alle ambascerie orientali giunte a Napoli nel 1740-41.
Arricchiscono il percorso cinque vetrine tematiche dedicate a riggiole, strumenti musicali, argenti, cravatte e alle raffinate vestizioni dei pastori. “Il progetto nasce dal desiderio di riportare alla luce la bellezza autentica del presepe settecentesco – sottolinea Fabrizia Fiore -. Con Il Presepe Cortese abbiamo voluto offrire un’esperienza immersiva che unisce emozione e conoscenza, restituendo al pubblico una tradizione che appartiene profondamente alla storia e all’anima di Napoli. È il nostro regalo alla città per i suoi 2500 anni”.
Se alla Basilica della Pietrasanta sono esposte le opere dei maestri del Settecento, a Sorrento è possibile ammirare l’arte di uno dei maggiori presepisti contemporanei. Giuseppe Ercolano ha portato a Villa Fiorentino alcuni dei suoi pezzi migliori, dando vita ad un percorso che abbraccia tutti i suoi 25 anni di attività, che vede la partecipazione anche di artigiani di altre regioni d’Italia apprezzati a livello mondiale.
Artista e scultore, Ercolano è artigiano del presepe, nel senso più completo del termine. Si occupa di progettare scenografie di piccole e grandi dimensioni fino alla realizzazione delle figure in tutte le fasi di lavorazione che la compongono. Si conferma così tra i più autorevoli interpreti della grande tradizione presepiale campana. La sua opera, frutto di una profonda conoscenza storica e di una straordinaria perizia artigianale, si distingue per l’eleganza delle figure, la cura dei dettagli e la capacità di restituire l’anima del Settecento napoletano.
La produzione del maestro Ercolano si distingue per una raffinata ricerca che la rende particolarmente apprezzata dai collezionisti più esigenti. I suoi pastori e gli animali sono così dettagliati da poter essere paragonati ai capolavori dei grandi maestri settecenteschi. Ogni scultura è una testimonianza di perizia artigianale, in cui ogni elemento, dal volto umano agli abiti, dall’espressione, ai particolari degli accessori, è curato con una precisione che sfiora la perfezione.
Elemento di particolare rilievo nel percorso artistico di Ercolano sono le due prestigiose scenografie museali, che rappresentano un traguardo inaspettato: non una ma bensì due firme da lasciare in eredità ai cultori del presepe di domani. Nel 2023 ha realizzato per il museo diocesano della città tedesca di Freising, il nuovo allestimento per la collezione settecentesca, di eccezionale valore storico ed artistico, il presepe del Re, con i pastori di Ferdinando IV di Borbone, sovrano profondamente legato all’arte del presepe ereditata dal padre Carlo III. In quest’opera, Ercolano rievoca lo spirito della tradizione classica con ambientazioni e atmosfere fedeli alla grande stagione del presepe napoletano.
La seconda, realizzata nel 2024, è invece legata alla sua terra, creando un nuovo scoglio (così è definito in gergo presepiale la struttura) per la collezione della famiglia Correale, oggi patrimonio del Museo Correale, simbolo identitario della città di Sorrento e custode di una straordinaria eredità artistica. Anche in questo caso, l’artista restituisce con rigore e sensibilità la ricchezza espressiva del presepe e il paesaggio che lo lega profondamente al proprio territorio.
Ora l’omaggio della Fondazione Sorrento con la mostra di Villa Fiorentino che rappresenta un importante momento celebrativo per i suoi primi 25 anni di attività artistica. “Sono orgoglioso di coniugare la fedeltà alla tradizione settecentesca napoletana alla sensibilità contemporanea – sottolinea Ercolano -. Ho allestito con i miei collaboratori un percorso ricco e articolato che offre al pubblico una visione completa dell’evoluzione e della vitalità di questa antica arte”.
Esposizione che comprende oltre 300 figure presepiali, scenografie classiche e interpretazioni narrative, con un’attenzione particolare al presepe napoletano del XVIII secolo, alle sue ambientazioni simboliche ed al valore culturale e identitario che ancora oggi rappresenta.
Impegno artistico di Ercolano apprezzato anche da Catello Maresca secondo il quale “bisogna custodire e valorizzare la tradizione del presepe napoletano contro la commercializzazione”.
Dello stesso avviso anche il sindaco Tito che sostiene come “sia necessario trasmettere le emozioni suscitate da queste vere e proprie opere d’arte anche alle nuove generazioni”, tanto da annunciare l’intenzione di farsi promotore in ambito del Consiglio metropolitano di Napoli di “iniziative per favorire le visite delle scolaresche a queste esposizioni che richiamano la storia del nostro territorio”.
“Coinvolgere i giovani è fondamentale per tramandare le nostre tradizioni – conclude l’ad Milano -. Il presepe ha la capacità di raccontare la nostra identità territoriale, un patrimonio culturale che abbiamo l’obbligo di far conoscere. Noi come Fondazione Sorrento siamo da sempre impegnati in tal senso. Uno sforzo ripagato dal consenso, come confermano le oltre 12mila presenze registrate a Villa Fiorentino in circa 15 giorni di esposizione dedicata a Giuseppe Ercolano”.





