Gli usi e costumi di una comunità, in passato, più che a libri e testi, erano affidati alla tradizione popolare. Le diverse generazioni si tramandavano le peculiarità di un territorio attraverso il racconto di padre in figlio, da nonna a nipote. E, tante volte, per rendere più incisivo il discorso, si forgiavano proverbi e detti che, ripetuti più e più volte, entravano a far parte del proprio patrimonio culturale.
Un lascito che le nuove generazioni, quelle degli smartphone e dell’intelligenza artificiale, rischiano di perdere. Per questo è importante un evento come quello organizzato dal Rotary Club di Sorrento presieduto da Claudio de Vito e dalla Fondazione Sorrento del presidente Gianluigi Aponte in programma sabato prossimo, 23 agosto 2025, alle ore 20 presso la Terrazza Mirò di Villa Fiorentino. Appuntamento nel corso del quale la filologa Marialuce Balsamo, presenterà una carrellata delle massime tipiche della penisola sorrentina, illustrando la loro origine.
Il ricordo di un passato prestigioso e le tradizioni attentamente custodite e consegnate ai posteri rappresentano una fonte di ricchezza culturale inestimabile per le comunità che ne sono dotate. La memoria storica non costituisce un semplice ricordo di uomini, eventi o cose che furono, ma consapevolezza profonda dei propri valori, delle proprie radici e della propria identità.
Tutti noi conosciamo più di un proverbio e, spesso senza neanche rendercene conto, usiamo queste formule concise e lapidarie, cariche di forza icastica ed epigrammatica, per spiegare situazioni quotidiane, dare un consiglio o commentare con ironia ciò che ci accade. Eppure, dietro la semplicità di queste “frasi fatte” si nasconde un mondo ricco di storia, cultura e saggezza popolare che, non altrimenti valorizzato e tutelato, rischia di sfuggire alla nostra comprensione più profonda.
La materia custodita nei proverbi, intrinsecamente legata alle tradizioni del territorio in cui essi si radicano, è infatti particolarmente vasta e diversificata: si estende dalle pratiche calendariali, all’agricoltura ed all’allevamento, fino a includere riferimenti all’astronomia ed alla religione.
In una prospettiva di studio scientifica e specificamente linguistica i proverbi fungono spesso da veri e propri fossili poiché conservano al proprio interno residui e indizi di forme arcaiche che possono coinvolgere allo stesso tempo sintassi, morfologia, fonetica e lessico.
Marialuce Balsamo è dottoranda in Filologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Nel luglio del 2023 ha conseguito la laurea magistrale in Filologia Moderna e nello stesso anno è stata borsista presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”. I suoi interessi spaziano dalla dialettologia alla storia della lingua italiana. Attualmente collabora con il Dizionario Etimologico e Storico del Napoletano.