META. I vertici della società che gestiscono villa Simpliciano hanno fatto recapitare la lettera di licenziamento a tutti i 35 dipendenti della struttura.
La procedura sui licenziamenti collettivi prevede che i lavoratori vengano posti in mobilità; a quel punto, il datore di lavoro può scegliere di attivare la cassa integrazione, legata appunto alle momentanee difficoltà, patite dall’azienda. In questa maniera, i 35 dipendenti di villa Simpliciano percepirebbero una indennità per almeno un anno. Della vicenda si sono già interessate le rappresentanze sindacali, che domani avranno un primo incontro con Antonio Giaccoli, legale rappresentante della società che gestisce la clinica di Meta.
In prima linea il delegato aziendale Antonio Buonfiglio ed il sindacalista Franco Reale: “La scelta del licenziamento collettivo sembra eccessiva, anzi ha il sapore di un’esecuzione sommaria – attacca l’esponente della Cisl Funzione Pubblica – Per quanto ci riguarda, continueremo a difendere i lavoratori senza esitazioni, a prescindere da quanto viene loro contestato e dall’oggettiva sofferenza finanziaria patita dalla società che amministra villa Simpliciano”.
Nel mirino dei sindacati resta anche l’attuale quadro economico e normativo, che di certo non aiuta i gestori delle residenze sanitarie assistite. Queste, infatti, si reggono sui contributi erogati per ciascun paziente dal comune di residenza (per il 40%) e dall’Asl competente per territorio (per il restante 60%). Le difficoltà economiche in cui versano gli enti e le aziende sanitarie locali, con i conseguenti ritardi nei pagamenti, sono quindi all’origine della sofferenza economica in cui versano molte residenze sanitarie assistite. Una situazione che diventa ancora più difficile in tempi di crisi, con i continui tagli alla sanità e con le banche che riducono i finanziamenti alle imprese. “Il risultato è una situazione esplosiva che rischia di ripercuotersi non solo sugli ospiti delle residenze sanitarie assistite, ma anche sui medici, sugli infermieri e sugli operatori socio-sanitari che ogni giorno prestano il loro lavoro”, conclude Franco Reale.
La lettera di licenziamento collettivo arriva proprio mentre il pagamento degli stipendi al personale di villa Simpliciano sembrava sbloccarsi. Pochi giorni fa, l’Asl Napoli 3 Sud ha emesso una fattura che ha consentito la liquidazione della mensilità di febbraio. Poi lo sgombero imposto dalla procura e per i 35 dipendenti della clinica di via Cristoforo Colombo, la doccia fredda del licenziamento.
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