Si conclude la campagna di studi alla villa della Regina Giovanna

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SORRENTO. Quattro settimane di lavoro per portare alla luce nuovi indizi, utili a ricostruire la storia del sito dell’antica villa marittima del Capo di Sorrento. Iniziata il 15 settembre scorso, si concluderà domenica prossima, 7 ottobre, la quinta campagna di scavi archeologici condotta in località Bagni della Regina Giovanna da docenti e studenti della Humboldt Universität di Berlino e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Area metropolitana di Napoli, con il sostegno della Città di Sorrento.

Di questa mattina, la visita del sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, che ha voluto fare un sopralluogo nelle aree oggetto di scavo e di studio da parte dell’équipe di archeologi. Le attività di ricerca hanno visto interessate due aree, la pars rustica e la pars maritima, ricadenti nella zona di proprietà del Comune di Sorrento.

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“Dal 2014 la Humboldt Universitaet conduce scavi, surveys ed indagini subacquee nella villa del Capo di Sorrento – spiegano i responsabili del progetto, gli archeologi Rosaria Perrella e Wolfgang Filser -. I risultati raggiunti, hanno portato a nuove considerazioni sulla cronologia della villa, sugli apparati decorativi, sulla storia edilizia e sulla geomorfologia del sito. Le nuove indagini hanno permesso, infatti, di comprendere l’importanza di questa villa nel contesto delle ville marittime del Golfo di Napoli e del Mediterraneo antico”.

Novità di quest’anno, l’avvio di attività di ricerca anche nello specchio d’acqua antistante la villa, che potrebbe custodire strutture e reperti in grado di contribuire al lavoro degli studiosi. “Come amministrazione comunale continueremo a sostenere questo progetto, che ha l’obiettivo di valorizzare uno dei siti più suggestivi della nostra città, meta tutto l’anno di turisti e visitatori – ha spiegato il sindaco Cuomo -. Nel frattempo stiamo lavorando, in stretta sinergia con la Soprintendenza, per la messa in sicurezza di alcuni tratti e per evitare il ripetersi di atti vandalici ai danni delle antiche strutture”.

La villa del Capo di Sorrento rappresentò in età romana un luogo privilegiato per la potente aristocrazia urbana, che subì il fascino di queste terre quando si diffuse la moda delle coste campane come luoghi di villeggiatura d’ozio. La struttura è costruita attraverso un sistema di terrazze digradanti ricavate nella roccia calcarea e discendenti fino al mare e si articola in una pars rustica, destinata allo sfruttamento agricolo, e in una pars maritima, rappresentata dall’insieme degli edifici lussuosi distribuiti sulla piattaforma calcarea prospiciente il mare.

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