Mentre la Concordia ritorna a galla Schettino rimane chiuso in casa ed a Napoli e Castellammare sognano di smantellare il relitto

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META. Francesco Schettino si barrica in casa e non risponde al telefono. Probabilmente una strategia messa a punto con i suoi avvocati per evitare di rilasciare dichiarazioni che possano essere travisate nelle ore fatali per il recupero della Concordia.

 

Alla porta di casa Schettino non risponde nessuno. Le finestre sono aperte, ci pensano le tende a proteggere comandante e famiglia da occhi indiscreti. Riservatezza, discrezione, silenzio: sembrano queste le parole d’ordine in queste ultime ore. Un’indicazione alla quale sembrano attenersi anche mamma Rosa insieme a Salvatore e Giulia, fratello e sorella del comandante. Le immagini della Costa Concordia, che lentamente risale dalle acque davanti all’isola del Giglio, devono essere un colpo al cuore per quello che i marittimi metesi continuano a definire senza esitazione “uno dei migliori comandanti della nuova generazione, se non il migliore in assoluto”. Un momento carico di emozioni e di ricordi che, secondo quanto trapela in serata dall’entourage di Schettino, il comandante ha voluto sfruttare per definire la linea difensiva in vista dell’udienza del processo penale in cui resta unico imputato. Il 23 settembre, a Grosseto, infatti, si discuterà delle perizie richieste dalla difesa.

Nel frattempo il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, sta portando avanti la candidatura dei porti di Napoli e di Castellammare per effettuare lo smantellamento del relitto della Concordia.

Non sono necessari investimenti, le attrezzature e le capacità migliori sono disponibili proprio nel Golfo di Napoli. L’arrivo della nave porterebbe un business complessivo che viene valutato oltre cento milioni di euro.

Caldoro lavora a stretto contatto con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: i collegamenti con il ministero delle Infrastrutture sono continui e accanto alle attrezzature, sembra avere un peso sempre più importante il fatto che l’area portuale napoletana è quella con le necessarie idoneità, più vicina all’isola del Giglio. “Tra Napoli e Castellammare – spiega il commissario dell’Autorità Portuale, Luciano Dassatti – abbiamo la possibilità di effettuare la demolizione con le attrezzature che già abbiamo a disposizione”.

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