L’Inter castiga un Napoli troppo evanescente

L’Inter castiga un Napoli troppo evanescente.

Il posticipo serale della sedicesima giornata di campionato vede i nerazzurri imporsi a San Siro per 2 a 1 nei confronti dei partenopei e conquistare il secondo posto in classifica a 4 punti dalla Juventus, scavalcando proprio il Napoli.

La partita si incanala subito sul binario giusto per l’Inter, che già al 7° passa in vantaggio con un bel tiro al volo di Guarin su calcio d’angolo. Il Napoli sembra stordito e non riesce a controbattere in tempi brevi. La squadra di Mazzarri, schierata con il classico 3-4-3, con Gamberini e Britos in difesa e Insigne a fare da spalla a Cavani in attacco, riesce a rendersi pericolosa solo al 18° con una bella combinazione delle due punte e tiro del Tarantella che finisce di poco a lato. Dopo due minuti Hamsik conclude a fil di palo ma gli azzurri recriminano per un tocco con il braccio di Cambiasso. È il momento migliore del Napoli nel primo tempo che si concretizza con un’altra occasione per Cavani che al 26° di testa, a due passi da Handanovic, non centra la porta. L’Inter, però è più cinica ed alla seconda occasione si porta già sul 2 a 0. Al 38° è un rinvio errato di Zuniga a permettere a Milito di insaccare un facile goal. La prima frazione si chiude con un bel tiro al volo di Insigne di poco alto.

Nella ripresa entra in campo Pandev al posto di Gamberini. Mazzarri schiera così una squadra molto più sbilanciata in attacco, passando al 4-3-3. Dopo un’incursione di Cassano che colpisce il palo esterno, è Inler a rendersi pericoloso per il Napoli con un tiro smanacciato in angolo dal portiere nerazzurro. È il prologo del goal. Sul corner si accende una mischia in area risolta alla fine dal Matador – all’undicesimo centro in campionato – che insacca da pochi passi. A questo punto inizia un vero e proprio forcing degli azzurri che chiudono l’Inter nella propria trequarti. Ma si tratta di una pressione sterile che non porta a conclusioni particolarmente pericolose. Solo all’84° Pereira rischia l’autorete, toccando anche la palla con un braccio. I nerazzurri si rendono anche pericolosi con le ripartenze dopo gli ingressi di Palacio e Coutinho, al posto di Cassano e Milito. Non ci sono più emozioni fino al termine con l’Inter che a questo punto si propone come principale antagonista della Juve, anche se il gioco organizzato da Stramaccioni non può certo dirsi spettacolare. I nerazzurri hanno vinto il match grazie al predominio a centrocampo. Inler è stato troppo impreciso, mentre Hamsik non ha illuminato come in altre occasioni. Entrambi sono stati ben controllati da Zanetti e Gargano, che si sono preoccupati soprattutto di bloccare la costruzione del gioco del Napoli. Fondamentali per l’Inter gli inserimenti di Guarin, il migliore in campo, autore del goal che ha sbloccato la partita e dell’assist per il raddoppio di Milito. Per quanto riguarda l’arbitraggio, Rizzoli ha tenuto bene in pugno la partita, estraendo i cartellini gialli sempre in modo puntuale. Recriminazioni da entrambe le parti per presunti rigori non concessi. Il fallo di Britos in area su Cassano al 23° sembra esserci, così come poteva essere sanzionato il fallo di mano di Cambiasso al 59°, mentre appare veniale la spinta di Juan Jesus su Maggio lanciato verso la porta.

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