SORRENTO. Era considerato il processo simbolo della cosiddetta Boxlandia, quello che doveva tracciare la linea di confine per chi intendeva speculare sul territorio della penisola sorrentina. Ed i giudici hanno voluto confermare che è arrivato il momento di fermare le colate di cemento infliggendo pesanti condanne per i 4 imputati per i lavori al parcheggio che si stava realizzando lungo vico Rota, a Sorrento.
Un anno e 8 mesi per l’ex assessore provinciale di Salerno, Adriano Bellacosa, proprietario del fondo dove dovevano essere edificati i 250 box. Stessa pena al titolare della ditta di costruzioni Giuseppe Langellotto e ai due tecnici della Provincia di Napoli, Lucio Grande e Dario Perasole, che concessero il permesso a costruire. Gli imputati rispondevano a vario titolo di abuso d’ufficio e falso.
La lettura della sentenza è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi. Accolte le richieste di condanna della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Decisivo il ruolo giocato dalle parti civili, Wwf e Vas, rappresentate dagli avvocati Giovanbattista Pane e Giovanni Pollio. Commosso Renato Antonetti, fratello del compianto coordinatore dell’Italia dei Valori, Giovanni Antonetti, autore della prima denuncia sul progetto.