MASSA LUBRENSE. “Regno Pulito” è il nome dell’indagine che ha portato all’arresto di tre funzionari della Siae tra Sorrento e Castellammare. Locali, bar, discoteche, feste, matrimoni, strutture ricettive, insomma tutto il mondo dell’intrattenimento musicale produceva un enorme giro di denaro che veniva gestito da pochi dirigenti.
In carcere sono finiti Anielo Acanfora di 53 anni e Alberto Somma di 36 anni, entrambi accertatori pro tempore della società italiana Autori ed Editori per la circoscrizione di Castellammare – Sorrento.
Ai domiciliari, Aniello Ilardo di 74 anni, mentre divieto di dimora per il figlio 29 enne, Gianluca Ilardo.
Le accuse per i 4 destinatari di misure cautelari e le dieci denunciate a piede libero sono, a vario titolo, di peculato, corruzione, abuso d’ufficio, falsità ideologica, rivelazione del segreto d’ufficio e distruzione di atti pubblici.
Nell’inchiesta sono coinvolti anche funzionari dell’Ente pubblico Economico, un imprenditore, un titolare di una nota discoteca della penisola sorrentina, un dj e due musicisti, tutti implicati a vario titolo in un collaudato sistema di mazzette pagate direttamente al personale appartenente alla Società Italiana Autori ed Editori al fine di evadere il pagamento del diritto d’autore.
L’inchiesta è partita lo scorso maggio ed è stata condotta dalla Finanza di Massa Lubrense con la collaborazione del Comando di Torre Annunziata.
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