Villa Simpliciano con pochi operatori, assistenza a rischio

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META. “Sette operatori non possono dedicarsi a 28 pazienti affetti da malattie tanto gravi e complesse, oltre che provvedere alle pulizie e alla cura di una struttura tanto grande: in gioco ci sono i livelli di assistenza da garantire ai malati oltre che la dignità stessa dei lavoratori”. E quanto segnalano all’Asl Napoli 3-Sud i sindacalisti ed i rappresentanti dei dipendenti di Villa Simpliciano, alle prese con una carenza di personale che si trascina ormai da mesi.

La situazione si è ulteriormente aggravata negli ultimi tempi, quando i vertici della struttura sanitaria assistita hanno licenziato due persone, entrambe addette all’assistenza materiale ai pazienti e alla pulizia dei locali, più un lavoratore precario che svolgeva funzioni di supporto. Da quel momento, secondo quanto denunciano le sigle sindacali, i sette operatori sociosanitari rimasti in servizio sono stati costretti ad un lavoro estenuante per sopperire alla carenza di personale.

A villa Simpliciano sono attualmente ospitate 28 persone. Si tratta perlopiù di anziani o comunque di soggetti con patologie gravissime, incluse turbe comportamentali. Franco Reale, rappresentante della Cisl da sempre al fianco dei dipendenti della residenza sanitaria assistita di Meta ha segnalato le difficili condizioni di lavoro ai vertici dell’Asl Napoli 3-Sud attraverso due comunicazioni ufficiali. Ieri mattina insieme ad Antonio Buonfiglio, rappresentante dei dipendenti di Villa Simpliciano, ha tentato di illustrare i problemi legati alla carenza di personale al subcommissario sanitario Luigi Caterino. Che, però, non ha potuto riceverli.

“Sono mesi che questa situazione si trascina – spiegano i rappresentanti dei lavoratori – ma i dirigenti dell’Azienda sanitaria locale non sembrano volersene interessare, tanto è vero che ieri non ci hanno ricevuti. Sette operatori sociosanitari non possono assistere 28 pazienti e svolgere anche altre mansioni all’interno di una struttura tanto grande. Col personale ridotto all’osso non è possibile garantire né condizioni di lavoro accettabili ai dipendenti né le necessarie attenzioni a tutti gli ospiti di Villa Simpliciano”.

Già in passato la struttura sanitaria di Meta ha vissuto momenti difficili. Nel 2013 fu coinvolta in un’inchiesta della Procura di Torre Annunziata su presunti maltrattamenti ai danni dei malati ed anche in quell’occasione i dipendenti denunciarono le pessime condizioni di lavoro in cui si trovavano. All’epoca, infatti, i tagli alla pianta organica imposti dalla Regione prevedevano la presenza di un solo operatore per ciascun piano della struttura. Gli ospiti erano addirittura 37, spesso molto aggressivi, anche in quel caso affetti da malattie particolarmente gravi e complesse.

Due operatori contro 37 pazienti: una situazione insostenibile che oggi, a distanza di tre anni, sembra riproporsi in tutta la sua gravità sebbene con numeri diversi. “Le soluzioni sono due: o gli operatori vengono messi in condizione di svolgere il proprio lavoro in modo ottimale o è meglio chiudere strutture come Villa Simpliciano concludono Reale e Buonfiglio -. Chiediamo all’Asl e agli amministratori della residenza sanitaria assistita di intervenire in maniera rapida e concreta contribuendo a risolvere il problema della carenza di personale”.

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