A Vico giro di vite contro il gioco d’azzardo, mentre nasce l’istituto del referendum comunale

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VICO EQUENSE. Arriva l’istituto del referendum comunale e nasce il programma di prevenzione contro il gioco d’azzardo e le ludopatie. Sono le principali novità approvate ieri dal Consiglio comunale di Vico Equense.

Grazie all’istituzione del referendum comunale, i cittadini avranno a disposizione un nuovo sistema per far sentire la propria voce e incidere sulle scelte riguardanti la città. Il regolamento, già previsto dallo statuto comunale ma mai emanato, è stato voluto dal presidente del Consiglio Maurizio Cinque e approvato all’unanimità.

Sono 24 gli articoli che disciplinano le modalità per attivare le procedure referendarie. Il quesito potrà essere proposto dai due terzi dei consiglieri o dal 20% degli elettori aventi diritto al voto (circa tremila cittadini su un totale di oltre 17 mila). Il referendum, di tipo propositivo, abrogativo o consultivo, non potrà riguardare materie quali tributi e tariffe, personale e organizzazione degli uffici comunali, nomine e designazioni, materie di riserva statale o regionale, statuti e regolamenti, piano regolatore generale e strumenti urbanistici attuativi oltre ad argomenti sui quali sia stato già effettuato un referendum nell’ultimo quinquennio. Per essere valida la consultazione dovrà raggiungere il quorum del 40% degli elettori di Vico Equense. “Era ora – commenta Maurizio Cinque – che questo strumento di democrazia diretta diventasse realtà per i cittadini, occasione straordinaria per incidere nell’amministrazione cittadina”.

Il Consiglio comunale ha anche approvato il programma integrato di interventi per aumentare la consapevolezza del rischio del gioco patologico ed arginare il dilagare delle slot machine. Un argomento proposto dal consigliere con delega alla Sicurezza, Vincenzo Cioffi. Il documento che prevede una serie di misure per proteggere in special modo i cittadini a rischio ed i giovani dalla piaga del gioco patologico che rovina vite e famiglie. Tra i punti fondamentali del piano, l’estensione anche ai locali pubblici dotati di slot machine delle limitazioni già attive per le sale gioco (ossia apertura solo dalle 10 alle 22 con giorno facoltativo di chiusura settimanale e ingresso vitato ai minori di 14 anni).

Un modo per fissare regole precise in una città dove già si contano 6 sale giochi e oltre 22 attività commerciali dotate di slot machine. Tramite ordinanza sindacale, si disporranno precisi paletti alle future installazioni di video poker che non potranno avvenire entro 300 metri da luoghi sensibili quali scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, centri giovanili ed oratori, fermate dei mezzi pubblici. Altra prescrizione inserita nel piano di interventi contro le ludopatie è il divieto di installare slot machine su suolo pubblico, nei locali di proprietà comunale o di società partecipate, pena il mancato rinnovo del titolo in caso di locale in comodato. Proposte anche agevolazioni tributarie per gli esercizi “no-slot”, come già accaduto quest’anno per l’Imu. Il tutto sarà anche accompagnato dalla promozione di una consulta cittadina che monitori il fenomeno della dipendenza dal gioco in collaborazione con Asl, università, scuole, forze dell’ordine ed enti di ricerca oltre che dalla proposta di un tavolo a livello regionale.

“Il gioco d’azzardo e le ludopatie – spiega il consigliere Vincenzo Cioffi – sono diventate delle vere e proprie piaghe sociali che stanno infettando anche le nostre zone. È un fenomeno che va assolutamente regolamentato”.

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