Un’opera pubblica al posto dell’ecomostro di Alimuri: l’ipotesi allo studio dei Comuni di Vico Equense e Meta

L'ecomostro di Alimuri

META. Dopo la sentenza con cui il Tar ha bocciato l’ipotesi di un solarium al posto del rudere, i Comuni di Vico Equense e di Meta sono alla ricerca di una soluzione alternativa.

 

Nelle ultime ore, ha cominciato a farsi strada una nuova e suggestiva idea: espropriare il suolo, abbattere l’ecomostro e realizzare al suo posto un’opera di interesse pubblico da finanziare con fondi europei.

Ma partiamo dalla sentenza del Tribunale amministrativo. La scorsa settimana, il Tar ha respinto il ricorso proposto nel 2008 dalla Sa.an., la società, proprietaria della struttura dal 1993, che aveva impugnato una nota emessa dal Comune di Vico Equense. L’atto sanciva l’esito negativo della conferenza di servizi indetta per approvare la riqualificazione dell’area. Un progetto elaborato dai tecnici della Sa.an. con un triplice obiettivo: abbattere la struttura di Alimuri, impiantare vegetazione tipica della penisola sorrentina e collocare nell’area alcune strutture turistico-ricreative di carattere stagionale.

Il tutto doveva avvenire con la preventiva autorizzazione del Comune di Vico Equense, nel cui territorio ricade l’ecomostro. Il progetto, però, si scontrò con il parere negativo della Provincia di Napoli, che evidenziò la necessità di mettere in sicurezza la parete rocciosa sovrastante. Secco no anche da parte dell’Autorità di bacino e della Soprintendenza, secondo le quali il progetto non era compatibile con le diposizioni del Piano urbanistico territoriale (Put) e del Piano di assetto idrogeologico.

Tutto ciò ha portato al parere negativo espresso dal Comune di Vico Equense, contro il quale la Sa.an. decise di proporre ricorso, e la recente sentenza del Tar. Gli avvocati della società sostenevano che la determinazione conclusiva della conferenza dei servizi fosse stata adottata senza tenere conto delle modifiche necessarie per ottenere l’ok al progetto. Ma i giudici di piazza Municipio hanno stroncato questa tesi, dando ragione al Comune costiero.

Ciò potrebbe portare ad uno stop definitivo per la riqualificazione dell’area. Ma le amministrazioni comunali di Meta e di Vico Equense non ci stanno. E studiano una strategia alternativa.

La prima proposta l’ha avanzata Giuseppe Tito. L’assessore al Bilancio di Meta ha prospettato al sindaco di Vico, Gennaro Cinque, un progetto di riqualificazione articolato in tre fasi: mettere insieme le risorse ed espropriare il suolo dove insiste l’ecomostro di Alimuri, di cui è attualmente titolare la Sica srl; risanare il costone che sovrasta la struttura; ed infine, realizzare nell’area un’opera di interesse pubblico intercettando i fondi europei messi a disposizione dal Por 2014-2020.

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