Spy-story al Comune, ipotesi depistaggio

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SORRENTO. Diventa sempre più intricata la vicenda delle microspie rinvenute nella sede del Comune. Al giallo su chi ha piazzato i microfoni nell’ufficio del sindaco Giuseppe Cuomo e nella sala della Giunta, ora si aggiungono anche le ipotesi relative a tentativi di depistaggio.

Tutto ruota intorno alle etichette applicate sulle cimici ritrovate presso il Palazzo Municipale di piazza Sant’Antonino. In base a quanto riportato sull’adesivo gli apparecchi trasmetterebbero sul canale 15 che corrisponde alla frequenza di 157 megahertz. Il tecnico specializzato che ha eseguito la bonifica dei locali per conto dell’amministrazione afferma che si tratterebbe di una modulazione utilizzata dal ministero della Difesa. In particolare è quella che garantisce le comunicazioni senza rischi di interferenze tra le navi della Marina Militare ed anche tra i natanti e gli scali portuali.

A questo punto sorge il dubbio su come sia possibile che un sistema di intercettazione ambientale utilizzi una frequenza riservata ad un ministero. Quesito al quale tenta di dare una risposta lo stesso esperto: si tratterebbe di un tentativo di depistaggio. L’uomo, infatti, non ha mai avuto tra le mani le cimici, in quanto nel momento in cui sono state rinvenute sono stati subito allertati i carabinieri della compagnia di Sorrento che le hanno rimosse e sequestrate. Però ritiene che le etichette siano state piazzate allo scopo di fuorviare gli investigatori assegnati alle indagini in caso venissero ritrovate.

Aspetto sul quale se ne saprà di più quando le microspie saranno analizzate dai tecnici dell’Arma. Tutto questo mentre continuano le ricerche di altri dispositivi negli uffici comunali.

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