Sorrento e la Coppa Italia, la notte della festa silenziosa

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Il Napoli porta a casa la quinta Coppa Italia della sua storia e lo fa senza faticare troppo, contro una Fiorentina dimezzata da squalifiche e infortuni. E’ la notte di Insigne, napoletano di nascita, che con una doppietta in venti minuti, piega i viola e regala agli azzurri e alla città il primo trofeo sotto la guida di Rafa Benitez. Inutile nascondere che questa Coppa Italia resterà macchiata dalla vergogna per quanto successo fuori e dentro dello stadio Olimpico. coppaItalia

Eventi che in una maniera o nell’altra, hanno avuto delle ripercussioni anche sui festeggiamenti. In penisola i caroselli sono iniziati appena Marek Hamsik ha alzato al cielo il suo primo trofeo da capitano, il secondo da quando è a Napoli. Caroselli colorati e rumorosi, ma anche un po tristi per quello che poteva essere.

Macchine in fila, traffico bloccato e gruppi di tifosi che hanno preso d’assalto piazze e luoghi simbolo della penisola. In piazza Lauro la maggiore concentrazione di sostenitori azzurri, che, con bandiere, cori e striscioni hanno festeggiato fino a tarda notte. Alcol a fiumi, abbracci e lacrime di gioia.

Una festa ricca di emozione, ma nell’aria si respirava comunque qualcosa di strano. Una sensazione diversa da due anni fa, quando Mazzarri piegò la Juve e riportò alle falde del Vesuvio la coppa.

Sorrento e la penisola hanno festeggiato il trofeo, ma con un pizzico di tristezza per quello che poteva essere: una notte di sport che andava ad incorniciare la fantastica annata di Benitez e degli azzurri.

Peccato. Il palmares del Napoli di De laurentiis è più ricco, ma indubbiamente da ieri il calcio italiano è più povero. Peccato. Poteva essere la notte della gloria. La notte di Napoli e del Napoli. Ed invece resterà per sempre la notte di “Genny la Carogna”, la notte in cui davanti al presidente del Consiglio, a quello del Senato e davanti all’allenatore della nazionale italiana di calcio, l’Italia non si piega agli ultras, ma ad una disorganizzazione figlia di questo Paese. “Incompetenti” viene da pensare. Hanno mandato Hamsik sotto una curva a parlare, mentre utilizzando gli altoparlanti si poteva evitare quell’umiliazione e giocare a calcio. Hanno chiesto un via libera che nessuno doveva dare. “Incompetenti”. Il calcio italiano premia il Napoli, ma l’Italia boccia il sistema calcio, incapace di assumersi responsabilità ed organizzare una manifestazione sportiva.   

 

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