Riprendono i lavori per il depuratore di Punta Gradelle

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VICO EQUENSE. Dopo uno stop durato oltre due anni, tra qualche settimana ricominciano i lavori per ultimare un’opera di fondamentale importanza per la salvaguardia del mare della penisola sorrentina: il depuratore di Punta Gradelle. Salvo imprevisti, l’impianto dovrebbe essere operativo entro l’estate del prossimo anno. In base al cronoprogramma, infatti, il completamento è previsto per il mese di giugno del 2015.

L’annuncio è stato dato da Andrea Bovier, responsabile unico del procedimento e Antonio Recano, dirigente del ciclo integrato delle acque della Regione Campania, nel corso di un sopralluogo alla struttura di Punta Gradelle sollecitato dai consiglieri regionali del Partito Democratico. “Oggi, dopo numerose iniziative del Pd – ha spiegato Paolo Persico – tra cui la visita al cantiere del febbraio 2012, le varie interrogazioni regionali e parlamentari, le azioni di mobilitazione di associazioni e comitati, si avvicina lo sblocco dell’opera”.

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Alcune attività sono già ricominciate, mentre i lavori a pieno ritmo riprenderanno dopo Pasqua. “Sono stati risolti i contenziosi e saldati i debiti – ha sottolineato Bovier – restano da completare solo alcune pratiche amministrative, ma è questione di giorni. Il blocco derivava da un ritardo nei pagamenti, legato al patto di stabilità. Dopo numerose riunioni e varie vicissitudini, il contenzioso tra Regione e ditta esecutrice si è concluso. L’impresa dovrà ricevere 2milioni e 216mila euro. È stato sottoscritto l’atto di transazione. Pertanto, sono già state avviate le procedure per riprendere le attività nel cantiere di Punta Gradelle. Va precisato che è necessaria un’ulteriore perizia di variante poiché, durante gli scavi, si è creato un “fusoide”, un anfratto verso l’alto che va messo in sicurezza”.

Il tratto di galleria fino a Meta è quasi completo, mancano meno di 100 metri. Restano, inoltre, da sistemare gli impianti che sono da tempo stoccati in un deposito di Caserta. Si tratta di macchinari del valore di circa 8milioni e mezzo di euro, tenuti in appositi luoghi refrigerati che evitano il pericolo di danneggiamento. “Quello di Punta Gradelle è il più grande impianto d’Europa”, ha affermato il funzionario regionale Antonio Recano.

Non mancano, però, le perplessità da parte degli ambientalisti. “C’è la possibilità che il megadepuratore collassi presto – ha affermato Claudio d’Esposito, presidente del Wwf penisola sorrentina – se non si procederà ad una capillare divisione della rete di acque bianche e nere sull’intero territorio peninsulare. Soltanto con questa operazione si potrebbe garantire l’immissione nell’impianto di liquami urbani, senza impreviste alterazioni per quantità e qualità di sostanze. Potrebbe, infatti, bastare l’immissione fraudolenta di minime percentuali di metalli pesanti a danneggiare la flora batterica dell’impianto a fanghi attivi e a fare andare in tilt l’intero processo di depurazione”.

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Altre perplessità riguardano la strada che attraversa il Rivo d’arco e che rovina non poco lo scenario paesaggistico. Originariamente destinata al servizio dell’impianto di depurazione, è un’opera mai utilizzata e che, per di più, non potrà mai avere diverse destinazioni, per le sue dimensioni strutturali. “Andrebbe demolita” ha sentenziato il consigliere Mario Casillo. Ma il sindaco di Vico Equense non la pensa allo stesso modo: “Spero che possa avere un suo utilizzo”, ha ribadito il primo cittadino, Gennaro Cinque.

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