Renzi: “Via le slot da bar e tabaccherie”

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“Via le slot machine da bar e tabaccherie”. E’ l’impegno del premier Matteo Renzi preso nel corso di un’intervista. “Non aumenteremo il costo della benzina, né allargheremo le maglie sul gioco d’azzardo e sulle slot per finanziare la ricostruzione post sisma”. Il presidente del Consiglio, quindi, sgombra il campo dagli equivoci nati dopo le illazioni degli ultimi giorni. E, soprattutto, anticipa quello che sarà il riordino tanto atteso di un settore, quello dei giochi, che che “se da un lato garantisce importanti entrate erariali (8,7 miliardi nel 2015) – è scritto in un documento della Conferenza unificata Stato-Regioni – dall’altro comporta conseguenze sociali che non possono più essere trascurate, come invece si è fatto negli anni scorsi”.

Sul gioco d’azzardo Renzi afferma: “Stiamo per mettere a punto una misura per togliere le slot da tabaccherie ed esercizi commerciali”. Nel documento che stanno elaborando Stato e Regioni, però, c’è scritto: “Operare una significativa riduzione di awp (come vengono chiamate le nuove slot, ndr) nei pubblici servizi (bar) e nelle rivendite di tabacchi”. L’eliminazione degli apparecchi è invece prevista “negli esercizi generalisti secondari: ristoranti, alberghi, esercizi commerciali, edicole, stabilimenti balneari e rifugi alpini”.

Tra gli interventi previsti ci sono anche “nuovi orari con una apertura minima dei punti gioco di 12 ore, la cui distribuzione nell’arco della giornata resta di competenza dell’ente locale; inasprimento dei controlli contro il gioco illegale, attribuendo competenze specifiche anche agli organi di polizia locale”.

Di certo, però, il preoccupante fenomeno della ludopatia, la necessità di prevenire il rischio di accesso dei minori ai giochi e di tutelare la salute pubblica hanno spinto l’esecutivo a “ridurre l’esposizione dello Stato”. Il passo indietro arriva dopo il tentativo, giusto, di porre argine alla diffusione incontrollata delle slot illegali: oggi ci si è accorti che per fare questo non bastava aumentare quelle legali.

Così “si è finito per esagerare nell’offerta”, ammettono nella Conferenza unificata che ha deciso di adottare alcuni provvedimenti coerenti con questa impostazione ed, in particolare: “Regolare la diffusione e la distribuzione dell’offerta di gioco nel territorio, tenendo conto delle accresciute esigenze sociali e delle scelte, in generale restrittive da parte degli enti locali”.

Inoltre il governo ha già provveduto ad adottare, nella stessa legge di Stabilità 2016 “la riduzione di almeno il 30% delle awp in circolazione; il passaggio alle awp esclusivamente da remoto (per poterle controllare e verificarne l’effettivo volume di gioco); la drastica riduzione degli spazi pubblicitari; l’innalzamento del Preu (il prelievo erariale unico)”. Si tratta ora di concludere tra Stato ed enti locali un accordo, rapidamente, anche tenendo conto della imminente scadenza delle gare delle scommesse.

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