Questione mare, intervengono gli albergatori

costanzo-iaccarino

SORRENTO. “Abbiamo ordinato delle contro analisi. Oggi avremo i risultati. Non ci fidiamo di nessuno. Quello che è successo è gravissimo: un vero e proprio attentato alla nostra immagine. Quei divieti di balneazione gridano vendetta per il modo in cui sono maturati”. Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi Campania è fuori di se. Da più parti si aspettava la presa di posizione dei maggiori rappresentanti del settore turistico-ricettivo e il numero uno degli albergatori campani ha fatto capire come la pensa, senza troppi giri di parole.

“Abbiamo subito un attentato, un vero e proprio attentato. Ma come si fa a ordinare analisi il giorno dopo un nubifragio? Una pioggia così in altre parti del Paese ha provocato morti, a mare è finito di tutto. Non mi risulta che le Agenzie regionali per l’ambiente andavano facendo prelievi il giorno dopo”.

Pioggia intensissima ma di breve durata. “Guardi, io non voglio mettere la testa sotto la sabbia, non l’ho mai messa. È evidente che abbiamo un problema strutturale. Ieri Il Mattino lo spiegato nel dettaglio. Ma è anche vero che si è trattato di una situazione transitoria durata poche ore. Quest’anno la penisola sorrentina segna numeri da record: evidentemente questo successo a qualcuno da fastidio”.

Ma le analisi parlano chiaro. “E parlo chiaro anch’io. Fare i prelievi dopo un nubifragio è una cosa intollerabile. La morfologia del nostro territorio è nota: i valloni diventano fiumi e, soprattutto quando non piove da un po’ di tempo, è evidente che in mare finisca terreno”.

Ma non era solo terreno. “È chiaro. Il nubifragio ha fatto tracimare anche le fogne perché, purtroppo, non abbiamo una separazione netta tra scoli bianchi e neri. Un problema da affrontare e risolvere, certo”.

Allora in quelle ore il mare era inquinato. “Io non discuto le analisi, ma l’ordine di effettuarle quel giorno”. Ma intanto avete ordinato contro analisi. “Sì, come Federalberghi. E, stando a quanto mi hanno anticipato, sono buone. Ho parlato con il sindaco Giuseppe Cuomo, insieme stiamo seguendo questa vicenda”.

Contestate i dati Arpac? “Noi non vogliamo contestare nessuno. I nostri tempi sono diversi da quelli dell’amministrazione pubblica. Noi ci vogliamo e dobbiamo difendere. Sorrento, tutta la penisola sorrentina, merita rispetto. Incidiamo notevolmente sul Pil regionale e non possiamo essere ostaggio di un funzionario qualunque che impone e dispone a piacimento. Lo ripeto, fare le analisi in quel mare color marrone è un attentato. Punto”.

Già, color marrone. “Nei valloni si accumula terreno, lo sanno tutti. I nostri padri avevano costruito le briglie per arginare la fuoriuscita del terreno in mare. Quelle briglie sono crollate, non esistono più. Non è anche questa difesa del territorio? Come mai quelli che scrivono denunce per professione non denunciano anche questo fatto?”.

Denunce, attentati: c’è qualcosa che lei non dice. “Quello che so l’ho detto. Vedo troppe coincidenze. E se vuole saperla tutta, le dico che è arrivato il momento di mettere da parte i campanilismi. La penisola sorrentina, i sindaci tutti devono mettersi d’accordo: questa terra va difesa ai livelli istituzionali più alti. Non è possibile che una tra le più grandi aziende ricettive del Mezzogiorno non abbia un suo rappresentate in Regione o in Parlamento. Il risultato è questo: dobbiamo difenderci da soli”.

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