Parte dai Cantieri Palumbo di Napoli la rivoluzione dei megayacht

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Nuovi processi costruttivi, qualità assoluta dei materiali, capacità di realizzare in più stabilimenti specializzati segmenti di un’unica costruzione. Parte da Napoli la rivoluzione nel settore dei megayacht. La Columbus Yacht, il marchio con cui il Gruppo Palumbo (un grande marchio europeo con cantieri a Napoli, Ancona, Messina, Malta, Marsiglia e Tenerife) si è ritagliato un ruolo importante nel segmento più alto della nautica mondiale, ha annunciato, infatti, la costruzione di un 80 metri dislocante con scafo in acciaio e sovrastrutture in alluminio.

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La nuova costruzione, che sarà consegnata al suo armatore nel 2019, segnerà l’avvio di un processo costruttivo completamente nuovo che si svilupperà in seguito su yacht di dimensioni più grandi. Si aprono nuove prospettive, quindi, per Columbus che mette in campo grandi capacità organizzative e di coordinamento tra più siti produttivi. La costruzione del Columbus 80 metri è stata suddivisa in più location, con una sinergia che coinvolge le migliori tecnologie esistenti sul mercato internazionale.

Lo scafo in acciaio è realizzato presso il cantiere di Napoli. Nei prossimi giorni sarà spostato su una piattaforma ad Ancona, dove sarà accoppiato alla sovrastruttura in alluminio realizzata nelle Marche. Così le due sezioni sono state costruite contemporaneamente, seguendo gli stessi requisiti di qualità, ma accelerando il time to delivery, accorciato di circa 8 mesi. “Tutto questo è stato possibile – dice Giuseppe Palumbo, ceo di Columbus – grazie agli oltre 50 anni di esperienza nella costruzione e nel refitting di grandi navi. Esperienza che ci consente di entrare nel segmento dei megayacht con la consapevolezza dei traguardi che potremo raggiungere grazie alle capacità maturate nel lungo percorso fin qui svolto e alla struttura organizzativa della nostra azienda. Punti di forza che ci rendono orgogliosi”.

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Eleganza senza eccessi, il progetto ha raccolto l’immediato consenso dell’armatore. Da queste linee guida derivano lo slancio longitudinale di prua, la colorazione bianca interrotta solo dalle grandi vetrate, la svasatura trasversale dei diversi ponti. Ma come sono stati raggiunti questi risultati? Innanzitutto puntando su materiali di altissimo livello qualitativo, capaci di coniugare eleganza e sobrietà. Per gli interni si è puntato su uno stile sobrio, i toni sono neutri e poco contrastati, gli elementi decorativi hanno linee semplici e pulite.

E veniamo agli spazi che si articolano su sei livelli, dall’under-lower deck fino al sun deck. Sono stati organizzati con razionalità per offrire all’armatore, agli ospiti e all’equipaggio il massimo del comfort. Spicca la soluzione centrale di un ascensore vetrato a sezione tonda che collega i 5 ponti principali, dal lower deck, che costituisce l’accesso privilegiato allo yacht per i passeggeri che sbarcano dal tender, fino al sun deck, con una spettacolare uscita all’aperto.

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Il ponte superiore è interamente dedicato all’armatore. La sua suite si articola su una grande area con letto orientato a prua e una splendida vista sul mare a 180 gradi, un’ampia zona adibita a studio privato e una terza area riservata a eventuali ospiti. Sei grandi suite matrimoniali sono dedicate agli ospiti nella parte anteriore del ponte principale, mentre una settima cabina si trova sul ponte inferiore utilizzabile come spazio “jolly” anche per ospiti dell’ultimo minuto.

Ma le sorprese non sono finite. Sul sun deck c’è una grande piscina panoramica, lunga 7 metri e dotata di impianto per nuotare controcorrente. Una scenica cascata d’acqua la alimenta dall’alto, ma costituisce anche una parete virtuale che la separa dalla vasca a idromassaggio, ricavata nella struttura dell’alberetto e pertanto chiusa su tre lati a richiamare una suggestiva grotta nascosta dietro una lama d’acqua. Il ponte sottocoperta è ancora dedicato agli ospiti nella sua parte posteriore: tre pareti ribaltabili, una a poppa e due sui lati, ampliano lo spazio calpestabile da 100 fino a 200 metri quadrati, disegnando un beach club a livello acqua servito da lettini, bar e servizi.

I due garage laterali ospitano due tender, di 10 e 7,5 metri, e sono serviti da una piattaforma per lo sbarco degli ospiti che conduce alla lobby dell’ascensore principale. La sezione anteriore è riservata all’equipaggio che ha disposizione una grande cucina/soggiorno e 8 cabine per 19 persone. Il personale non in servizio può rilassarsi nel locale palestra riservato sull’under-lower deck, mentre un ascensore-montacarichi collega questo ponte a quelli superiori per permettere all’equipaggio di muoversi in autonomia e comodità.

A completare le amenities due garage anteriori per tender/rescue boat e per tre jet-ski, un helipad, una sauna all’interno del beach club, una palestra sul fly deck e una sala cinema e multimedia sull’upper deck. Il megayacht Columbus 80m è spinto da due motori da 2240 Kw (3044 cavalli) con trasmissioni in linea d’asse, installati nella parte centrale del ponte inferiore. Nella sala macchine si trovano anche i tre generatori da 300 Kw e quello supplementare da 125 Kw.

di Antonino Pane da Il Mattino

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