SANT’AGNELLO. È ancora una volta il Wwf a tornare sulla spinosa questione dei parcheggi interrati.
“Per distruggere e sbancare i preesistenti fondi agricoli e costruire quei megaparcheggi hanno impiegato davvero poco – dichiara Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno – e ancora meno a vendere i costosi box ai privati ma, a distanza di anni, di troppi anni, del verde promesso sulla copertura di molti parcheggi non ve ne è ancora traccia”.
Sono passati 18 anni dalla discutibile legge regionale (n°19/2001) che ha permesso tale scempio, grazie a politici e funzionari che, per lungo tempo, hanno interpretato l’applicazione della normativa a tutto vantaggio degli imprenditori del “calcestruzzo interrato”, rendendo così possibile realizzare migliaia e migliaia di lucrosi box, modificando irreversibilmente il paesaggio della penisola sorrentina. Infatti al posto degli storici fondi agricoli, degli agrumeti, dei noci, dei ciliegi e degli ulivi secolari, sono apparsi enormi baratri in cemento per parcheggiarvi le auto, con la promessa di ripristinare successivamente il paesaggio violato: uguale a prima, con gli stessi alberi per “numero, specie ed età”, pena, in caso di inottemperanza, l’immediata acquisizione dell’intera opera al patrimonio comunale.
Inutile dire che tali opere non sono affatto servite ad eliminare le macchine dalla strada o a risolvere il problema del traffico e dell’inquinamento come promettevano. Inoltre numerosi box sono stati trasformati in tutt’altro: depositi, uffici, negozi, palestre, attività commerciali, ecc.
Solo oggi, dopo le tante battaglie ambientaliste e plurime sentenze del Tar, del Consiglio di Stato, della Suprema Corte di Cassazione, oltre che della Giustizia Penale, si è fatto chiarezza su come e dove si sarebbero realmente potute realizzare tali opere. E pur volendo dare per buono che tutte le opere ad oggi realizzate fossero legittime, quello che appare evidente è la loro difformità dai progetti autorizzati: infatti il fantomatico “velo” di terreno con gli alberi promessi in molti casi non sono ancora apparsi.
Ecco perché il Wwf Terre del Tirreno è tornato a scrivere alla Procura della Repubblica, oltre che al ministro per i Beni Culturali, al ministro dell’Ambiente e al soprintendente del Paesaggio della città Metropolitana, chiedendo di verificare il rispetto della normativa sulla sistemazione a verde dei parcheggi interrati realizzati nel Comune di Sant’Agnello.
Il Wwf aveva già interessato l’ufficio tecnico comunale della problematica con analoga richiesta, tramite una nota inviata nel luglio 2013 e poi nel giugno 2017.