Maradona al San Carlo, poi la cena dello chef Gennaro Esposito

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Dieguito non torna a Napoli con la voglia di pizza e spaghetti, ma di lumache alla borgognona e tartufo bianco. Sono queste, infatti, le due richieste specifiche presentate dallo staff del campione a Gennaro Esposito, patròn della Torre del Saracino a Vico Equense, uno dei pochi, tra i grandi in penisola sorrentina, a restare aperto anche in inverno.

Lo chef bistellato ha ideato un menu semplice per la cena di domani sera al Vesuvio prevista dopo lo spettacolo in cui Maradona farà da spalla ad Alessandro Siani, sia per l’ora tarda che per l’indecisione che ancora c’è per motivi di sicurezza sulla location definitiva.

GennaroEsposito

Una cena comunque per non più di 40 persone che sarà aperta con la batteria di antipasti tipica della Torre del Saracino, finger leggeri a base di pesce, un assaggio di mozzarella di bufala di Barlotti di Paestum e, appunto, le lumache alla borgognona. A seguire il risotto al tartufo, una delle specialità di Gennaro, tra i pochi cuochi del Sud a sapere eseguire questa cottura del riso, e la pancia di maialino dei Monti Lattari, grande piatto di carne imparato a bottega da Ducasse a Parigi. Infine un dolce alla mela annurca, frutto simbolo della Campania.

La scelta dei vini studiata con Gianni Piezzo, decano dei sommelier stellati, è semplice. Bollicine Franciacorta Monterossa e il mitico tris di Quintodecimo del professore Luigi Moio: la Falanghina Via del Campo, il Fiano di Avellino Exultet, il Greco di Tufo Giallo d’Arles e infine il Taurasi Quintodecimo.

Ma la cena di domani non è l’unico momento gastronomico della due giorni. Stasera Eccellenze Campane di Paolo Scudieri donerà al Pibe de Oro una mozzarella gigante di 4 chili, la bomba di Maradona. Un modo per associare questo nome a un prodotto buono e tipico della terra della Campania.

Il buffet del foyer del San Carlo durante le prove sarà firmato da due protagonisti della ristorazione napoletana molto amati dal campione negli anni d’oro: i cugini Giugliano. Infatti D’Angelo Santa Caterina e Mimì alla Ferrovia hanno curato circa trenta portate affidate agli chef Giovanni Morra (D’Angelo Santa Caterina), Salvatore Giugliano (Mimì alla Ferrovia), Lino Scarallo (Palazzo Petrucci) e Fabio Bisanti (Chef consulente). Novanta gli invitati. Tra i piatti i classici come il peperone ripieno, la parmigiana di melanzane e il sartù di riso. Immancabili, anche in questo caso, le lumache di terra e di mare, piatto preferito del campione. Per i vini, ancora l’Irpinia protagonista con i bianchi e rossi dei Feudi di San Gregorio.

di Luciano Pignataro da Il Mattino

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