La nuova truffa online del “tuk tuk” da 5 euro a settimana in bolletta, verifiche della Procura di Napoli

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Costa 5 euro a settimana e viene attivato facendo ok su un banner di pubblicità, di quelli che in genere vengono accettati in modo automatico o solo per liberare lo schermo del cellulare o del computer dalla pubblicità. Si chiama “tuk tuk” e sta diventando un vero e proprio incubo per tanti utenti di internet, consumatori che hanno regolari contratti con gestori telefonici. Un servizio sul quale ora vuole vederci chiaro la Procura di Napoli, che ha deciso di aprire un fascicolo dopo l’ennesima denuncia di un consumatore che si è visto addebitare 20 euro in più sulla bolletta mensile.

Tutti coloro che hanno presentato un esposto alla Polizia Postale o una denuncia hanno un aspetto in comune: si sono dichiarati inconsapevoli dell’attivazione del servizio. Per questo la Procura partenopea ha deciso di avviare un’inchiesta. Diverse per ora le ipotesi. Potrebbe trattarsi di appropriazione indebita, così come di truffa o forse anche altro. Al momento il fascicolo è contro ignoti e non c’è un capo di accusa. Al momento, quindi, si raccolgono esposti e denunce per capire se è possibile portare avanti un’indagine.

Si punta anche a capire il ruolo dei gestori telefonici. Chi si è rivolto agli operatori di telefonia lamentando l’attivazione a propria insaputa del servizio ha ottenuto il rimborso per le ultime due mensilità, vale a dire 40 euro. Però se il “tuk tuk” è operativo da più tempo bisogna contattare il titolare del servizio che, però, non risulta rintracciabile. Per questo la Procura intende anche appurare se esista un concorso da parte delle compagnie telefoniche nell’attivazione del servizio.

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