La Caremar passa ad Aponte e D’Abundo

caremar

Roberto Liguori nominato presidente e ad della nuova Caremar. L’incarico gli è stato conferito a conclusione dell’iter di privatizzazione della compagnia pubblica passata definitivamente nelle mani del gruppo Aponte (attraverso la capofila Snav), e del gruppo D’Abundo (attraverso la Rifin).

Liguori, ex direttore generale della compagnia pubblica, è stato scelto per la sua competenza nel settore: un uomo che ha sempre creduto nelle potenzialità di questa compagnia costretta negli ultimi anni a tirare la cinghia oltre ogni più pessimistica previsione. Nel consiglio di amministrazione sono stati nominati anche Vincenzo Ponti (per Snav) e Franco Ceci (per Rifin) mentre nell’assemblea dei soci siederanno il comandante Raffaele Aiello ad di Snav, e la signora Donatella Rizzo, presidente di Rifin.

L’acquisizione è avvenuta attraverso un bando di gara: non hanno avuto effetti sostanziali le richieste di revisione avanzate dagli armatori privati visto il lungo periodo di tempo trascorso tra la gara e l’affidamento e, soprattutto, lo stato dei mezzi, alcuni dei quali ridotti malissimo. L’acquisizione è avvenuta per 6 milioni e un euro; la Regione si è impegnata a versare 10 milioni per nove anni; una cifra tutto sommato contenuta se si considera il fatto che con la Caremar pubblica sborsava 20 milioni all’anno.

“Lavoreremo tanto – ha detto la Donatella Rizzo – perché abbiamo come obiettivo riportare la Caremar al suo antico splendore. Siamo in sintonia totale con la Snav e siamo sicuri che centreremo il nostro obiettivo in poco tempo”.

Caremar significa traghetti e mezzi veloci, orari e rotte privilegiate proprio per il ruolo pubblico svolto dalla compagnia fin dalla sua nascita, dalle ceneri della indimenticata Span. Napoli-Capri, Napoli-Ischia, Napoli-Procida-Ischia, Pozzuoli-Ischia, Sorrento-Capri: insomma tutti i collegamenti tra isole e terraferma nel Golfo hanno avuto come riferimento pubblico sempre la Caremar.

La privatizzazione della Caremar arriva in un momento particolarmente difficile per i collegamenti marittimi nel Golfo e soprattutto per le linee tracciate dall’ex assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella. Proprio ieri, infatti, il Tar Campania ha bloccato anche l’ultimo tentativo fatto da Vetrella per arrivare a mettere in gara i collegamenti marittimi. Anche questo provvedimento dei giudici amministrativi in pratica aderisce alla linea Ue che non vuole intromissioni pubbliche dove i servizi privati funzionano. La sentenza della prima sezione, quindi, sospende gli effetti di una delibera della Giunta regionale proposta da Vetrella e impugnata da tutte le compagnie private che operano nel Golfo, la quale riapriva la questione gare, dopo che già il Tar aveva bloccato altri provvedimenti pubblici orientati nella stessa direzione. “Il Tribunale amministrativo – ha spiegato l’avvocato Salvatore Ravenna che con Francesco Sciaudone difende gli armatori – ha praticamente bloccato anche l’ultimo atto di Vetrella, bocciando, di fatto, una interpretazione personale dell’ex assessore poco aderente alle regole europee”.

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