Il Wwf contro il parcheggio a Marina del Cantone: “Si vuole legittimare l’opera dopo aver distrutto l’uliveto”

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MASSA LUBRENSE. Il Wwf denuncia la realizzazione del parcheggio di Marina del Cantone, che secondo gli ambientalisti, complice la solita disposizione prefettizia, che ha consentito per anni di reperire aree di sosta, in contrasto con le disposizioni dell’Asl, all’interno di giardini, fondi agricoli ed uliveti, per sopperire alla mancanza di parcheggi che nel periodo estivo appaiono insufficienti.

Secondo quanto afferma il sodalizio ambientalista, fu proprio il sindaco di Massa Lubrense, Leone Gargiulo, ad invitare pubblicamente i possessori di giardini ed uliveti “a metterli a disposizione” della collettività per realizzare “provvisoriamente” parcheggi nel periodo estivo. Unica condizione necessaria e obbligatoria è che non si modificasse in alcun modo lo stato dei luoghi e la destinazione d’uso dell’area.

“Ma non sempre ci si accontenta – dichiara Claudio d’Esposito, presidente del Wwf della penisola -. Pur di approfittare del lucroso business dei posti auto non ci si fa alcun scrupolo a trasformare definitivamente un’area che, a ben vedere, non avrebbe potuto accogliere veicoli per mancanza di spazio e di una comoda via di accesso. Una volta tolti gli alberi il gioco è fatto. L’autorizzazione “provvisoria” per i mesi estivi viene rinnovata di semestre in semestre, o di anno in anno, fino a divenire “automaticamente” definitiva. Gli alberi – conclude d’Esposito – vengono eliminati un po’ alla volta e dopo anni è difficile dimostrare che in quello sterile fondo un tempo vi fosse un rigoglioso agrumeto o uliveto.”

Il Wwf penisola sorrentina, inoltre, dichiara di aver segnalato più volte, alla procura della Repubblica, alla Soprintendenza di Napoli e Provincia e alle forze dell’ordine, dal 2009, con cadenza annuale, le opere di trasformazione del parcheggio “Venione” posto a quota sopraelevata rispetto alla strada, situato nell’ultimo tornante di via Amerigo Vespucci che conduce alla spiaggia di Marina del Cantone, a Nerano.

Così di è arrivati allo sbancamento di terreno, al taglio di alberi di ulivo, alla realizzazione del varco e del tracciato di accesso, ai muri di contenimento, per proseguire con la cementificazione della rampa carrabile, la stesura al suolo periodica di enormi quantità di ghiaia, fino ad arrivare all’eliminazione degli aranci, alla realizzazione di camminamenti e staccionate per finire con la via di collegamento interna con la zona balneare sottostante e l’utilizzo dell’ampia cavea utilizzata per proiezioni all’aperto.

Tutte azioni, queste, che di fatto hanno indubbiamente comportato una grave modifica dello stato dei luoghi con la distruzione di grossa parte dell’uliveto preesistente e sostanziale cambio di destinazione d’uso del terreno agricolo ora utilizzato come parcheggio di autovetture e per il rimessaggio delle barche.

“Nonostante le reiterate denunce del Wwf – chiosa d’Esposito – restano seri dubbi sul reale controllo effettuato dalla pubblica amministrazione e dagli uffici preposti in relazione alle manomissioni documentate dalla nostra associazione negli ultimi 4 anni nel fondo agricolo in oggetto”.

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