Il Governo vara il decreto Rilancio, le principali misure

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Il Consiglio dei Ministri ha finalmente approvato il cosiddetto decreto Rilancio. “Ci sono 25,6 miliardi a disposizione dei lavoratori”, ha dichiarato il premier, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa. Il governo ha garantito risorse per le persone rimaste senza lavoro e senza reddito, commercianti che rischiano di chiudere, imprenditori in assoluta incertezza sul futuro.

In particolare nel decreto sono previsti “aiuti economici soprattutto a chi non ha ricevuto nulla perchè “dobbiamo fare in modo che arrivino in maniera rapida, semplice e veloce. Abbiamo pagato l’85% della cassa ordinaria e quasi l’80% del bonus per gli autonomi. In totale erogato misure per 4,6 milioni di lavoratori”. Il provvedimento prevede quindi che per gli autonomi ed i professionisti iscritti alle gestioni separate Inps arriveranno 600 euro subito, che saranno dati a chi ne ha già beneficiato.

Nel provvedimento sono inserite anche, misure di rilancio e sostegno alle imprese per orientare l’economia ad una pronta ripartenza. Nel decreto, spiega Conte, “c’è anche il reddito di emergenza per le fasce che hanno bisogno di una maggiore protezione”.

Alle imprese sono stati destinati 15-16 miliardi, che verranno erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi”. Per quanto riguarda le imposte, verrano “tagliati 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato” con lo stop alla rata Irap di giugno.

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, durante la conferenza stampa ha precisato: “La parte quantitativamente più rilevante del decreto riguarda il sostegno alle imprese. Dopo il Cura Italia e il decreto liquidità, adesso è il momento del ristoro a fondo perduto”. Il ministro ha parlato poi di “un impegno senza precedenti per favorire la ricapitalizzazione e contribuire a riassorbire le perdite delle imprese”.

Per il ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, “il decreto rilancio stanzia 6 miliardi per gli indennizzi alle imprese che fatturano da zero a 5 milioni di euro e che hanno avuto un calo di fatturato del 33%, sostanzialmente la totalità”. Poi ha chiarito che “l’indennizzo andrà da 2mila euro fino a oltre 40mila euro per le imprese che hanno perso la capacità di fatturare”.

Conte ha inoltre annunciato che “per la sanità c’è un intervento cospicuo, pari a 3 miliardi e 250 milioni”. Il governo ha anche “istituito il fondo per le strutture semi-residenziali per persone con disabilità, prevedendo risorse per 40 milioni”.

In base al decreto rilancio, “la prima rata Imu per gli alberghi e gli stabilimenti balneari sarà abolita”, ha fatto sapere il premier. E alle famiglie con Isee sotto i 40mila euro “sarà erogato un bonus vacanze pari a 500 euro”. E il ministro dell’Economia ha sottolineato che “per le imprese dei settori ricettivi per affrontare le spese per adeguarsi ai nuovi requisiti stanziamo ben 2 miliardi”.

Poi, rispondendo alle domande dei giornalisti, il premier Conte ha voluto precisare di aver fatto sapere alla presidente della Commissione Ue, Ursula Gertrud von der Leyen, che “ci opporremo ad accordi bilaterali in Ue sul turismo”.

Bar e ristoranti, ha sottolineato il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa “non dovranno pagare la Cosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico”.

Infine, rispondendo alle domande dei giornalisti, Conte ha annunciato che al momento gli spostamenti nelle seconde case “sono congelati”. Ieri era circolata l’ipotesi che dal 18 maggio il governo li avrebbe resi possibili e il ministro ai Rapporti con le Regioni, Boccia, aveva frenato,

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