Al centro del dibattito «Giancarlo Siani passione e morte di un giornalista scomodo», il libro in cui Bruno De Stefano ripercorre la vicenda umana e professionale del giornalista del «Mattino» assassinato il 23 settembre del 1985.
Presenti anche i giornalisti del quotidiano napoletano Marilicia Salvia, che con Siani condivise gli esordi professionali, e Maurizio Cerino, autore di una lunga serie di inchieste sull’omicidio. Ad intervistare Bruno De Stefano, invece, sarà la blogger Angie Cafiero. Ad Antonino Siniscalchi, decano dei corrispondenti del «Mattino», il ruolo di moderatore. Una domanda sorge spontanea, ma perché un libro su Giancarlo Siani a quasi trent’anni dal suo assassinio? «Perché di questo giovane cronista, ammazzato il 23 settembre del 1985, si parla tanto ma si sa ancora pochissimo, e talvolta quel che si sa non corrisponde totalmente alla realtà – spiega Bruno De Stefano – Questo libro vuole andare oltre la semplificazione che ha trasformato Siani in una sorta di “santino”, il giornalista-eroe giustiziato per aver svelato le trame segrete della camorra. Leggendo gli atti delle inchieste, infatti, emerge una storia ben più complicata in cui si mescolano silenzi, depistaggi e contraddizioni».