SORRENTO. Tanti ragazzi armati di matita e pastelli che passeggiando in giro per Sorrento disegnavano e distribuivano volantini, esprimendo il loro dissenso contro l’accorpamento dell’istituto d’arte con il nautico deciso dalla Giunta regionale.
Un presidio volto a dare un segnale forte alle istituzioni per chiedere senza mezzi termini l’autonomia del loro liceo.
“Siamo una scuola radicata sul territorio dal 1885, abbiamo una storia, e non vogliamo assere accorpati al Nino Bixio di Piano di Sorrento – dichiara il rappresentate d’istituto, Salvatore Agrillo –. Il nostro obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica su questo delicato argomento. Quello di oggi è il secondo sit-in di protesta e abbiamo intenzione, la settimana prossima, di organizzarne anche un altro. Siamo qui anche per i nostri docenti – prosegue Agrillo –, che appoggiano in pieno le nostre iniziative. Vogliamo far capire alla gente e alle istituzioni che noi non siamo lo strumento di nessuno e se siamo qui questa mattina è solo perché vogliamo difendere la nostra scuola e la sua grande storia”.
Una protesta genuina, ma allo stesso tempo rabbiosa dei giovani ragazzi del “Grandi” che per dare un segnale ai palazzi del potere hanno attrezzato un aula a cielo aperto a pochi passi dall’ingresso del Comune di piazza Sant’Antonino, con tanto di banco, matite e fogli.
Poco dopo sono arrivati l’assessore provinciale al Turismo, Piergiorgio Sagristani e l’assessore allo Sport del comune di Sorrento, Mario Gargiulo, che hanno ascoltato i ragazzi. “Quando ci fu chiesto, in Provincia, votammo per l’accorpamento tra il liceo artistico e il liceo scientifico di Sorrento, poi la decisione della Regione Campania ha sorpreso anche noi” dichiara Sagristani.
Mentre l’assessore Gargiulo, ex allievo e rappresentate d’istituto del liceo artistico ci ha tenuto a sottolineare: “Vi siamo vicini come amministrazione e faremo di tutto per risolvere questa questione. É una vicenda che in molti hanno strumentalizzato politicamente per avere visibilità, ma a noi ora interessa solo trovare una soluzione. Purtroppo siamo tutti vittime di una decisione maturata in Regione”.