Denuncia Wwf: A Sant’Agnello distrutti nidi di rondini

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SANT’AGNELLO. Le alte temperature di questa estate hanno prolungato la nidificazione degli uccelli e ritardato la loro partenza per il viaggio di ritorno verso l’Africa. A questa circostanza si è aggiunta la grossa disponibilità di insetti che costituiscono la dieta principale di numerosi uccelli migratori.

Per tali motivi le nostre amiche rondini si sono riprodotte per tutto il periodo estivo, effettuando più di una covata e, anche se siamo al termine della stagione riproduttiva, è straordinariamente ancora possibile osservare dei giovani esemplari che si affacciano dai nidi.

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I nidi, grazie anche al biolago creato nell’Oasi in città, dove le rondinelle sfrecciano in cerca di insetti, per bere o per tuffarsi, sono apparsi negli ultimi anni nei posti più impensati a Sant’Agnello: nell’androne della stazione della Circumvesuviana, nell’accesso ai garage di un condominio in via Cappuccini, sulle pareti dei negozi, sotto i tetti e i balconi del trafficato corso Italia, negli antri di portoni del centro storico, nei vicoli di via Angri e a San Vito.

La rondine più conosciuta è quella europea (Hirundo rustica rustica) ma esistono ben 6 sottospecie di rondini. Le rondini sono degli ottimi alleati in agricoltura: si nutrono di insetti, mangiandone ogni giorno fino a 170g. Una sola coppia di rondini cattura circa 6000 insetti, di cui il 90% sono mosche e zanzare.

Le rondini sono protette dalla legge, o almeno così dovrebbe essere. Infatti se è vero che la maggior parte delle persone gioiscono per il ritorno nelle città di tali affascinanti creature, purtroppo, c’è ancora chi mostra ignoranza, intolleranza e astio nei confronti di tali bestiole.

È accaduto proprio a Sant’Agnello dove, nelle ultime settimane, sono stati distrutti diversi nidi di rondine con ancora i piccoli all’interno. È il caso del condomino in via Cappuccini 15 dove, per allocare due tubature, non si è ritenuto opportuno aspettare qualche giorno la partenza delle rondini e si è preferito letteralmente sloggiare a terra i piccoli e distruggere i nidi. Stessa sorte è toccata ai due nidi posti da anni all’ingresso della stazione Circumvesuviana e costruiti sulle telecamere di videosorveglianza.

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“Da quei nidi cadevano gli escrementi, ma invece di posizionare una semplice mensola per raccoglierli e aspettare ancora qualche giorno per la partenza degli uccelli – spiega Claudio d’Esposito del Wwf Terre del Tirreno – non si è esitato a distruggere nidi e nidiacei. Rimuovere quei nidi è stata una condanna senza appello per i piccoli ancora accuditi dai genitori.

Assurdo oltre che fuorilegge. I responsabili hanno infatti commesso più reati: la legge 157/92 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma, all’art.21 lettera O e all’art. 31, prevede pesanti sanzioni per la distruzione di uova e nidi; l’art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica comporta in favore di “tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri” (art. 1 della direttiva) “il divieto di ucciderli o di catturarli deliberatamente con qualsiasi metodo; di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi; di raccogliere le uova nell’ambiente naturale e di detenerle anche vuote; di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza;” il disturbo/danneggiamento/uccisione in periodo di nidificazione integra inoltre il reato di maltrattamento animale di cui all’art. 544 ter C.P. e di danneggiamento di cose appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato (art. 635 C.P.).

Siamo molto dispiaciuti per i fatti accaduti che denotano grande insensibilità ed ignoranza. In quanto alla Circumvesuviana che dire con mille problemi seri da risolvere pare che l’Eav non abbia di meglio da fare che andare a distruggere l’unica cosa bella di quella stazione fatiscente ovvero i nidi delle rondini?”.

Il Wwf denuncia con forza tale vile gesto e chiede a chi di competenza di attuare ogni indagine e azione atta ad individuare e punire i responsabili, oltre che ripristinare le condizioni per far tornare le rondini a nidificare a Sant’Agnello.

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