Attacchi hacker al sito del Comune di Massa Lubrense, intervento di Staiano

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MASSA LUBRENSE. Da qualche tempo, come abbiamo più volte rilevato attraverso articoli pubblicati sul nostro sito, il portale internet del Comune è soggetto ad attacchi informatici. Gli hacker si insinuano nei contenuti, modificando le finestre delle informazioni per i cittadini. Una vulnerabilità del sistema sulla quale ora punta l’attenzione anche l’opposizione con una nota del leader della minoranza in Consiglio Comunale, Lello Staiano, che pubblichiamo integralmente di seguito. Precisiamo che abbiamo contattato il consigliere di maggioranza Lello Acone, direttamente tirato in ballo dalle dichiarazioni di Staiano, il quale non ha voluto replicare, riservandosi eventualmente di farlo nei prossimi giorni.

Navigando sul sito del Comune di Massa Lubrense, da tempo mi imbatto in schermate più o meno ricche di parole incomprensibili; che sia arabo o turco, non saprei, ma poco importa ai fini della questione che sembra ormai essere fuori controllo. Lunedì 3 aprile, erano all’incirca le 6.30 del mattino, quando collegandomi al sito per scaricare alcuni documenti, ho realizzato che era completamente sotto assedio, a partire dalla home page.

La mancanza di sicurezza in ambito digitale è un problema sotto gli occhi di tutti, addetti ai lavori e non; problema che sussiste dalla scorsa estate e che va assolutamente risolto per garantire un sistema idoneo agli utenti, in primis cittadini, che utilizzano la piattaforma online per una serie di svariate attività. Il fatto che queste strane parole comparissero all’improvviso sul sito del Comune, in maniera più o meno massiva ed evidente, mi è sembrato insolito sin da subito, nonché messo in allarme per la gravità delle possibili conseguenze.

Da persona che utilizza la rete in maniera funzionale, fino ad oggi, non sono mai entrato nel merito del caso, che spetterebbe sistemare a chi di dovere; ma data la gravità della situazione, che a distanza di mesi non è stata risolta, è mio dovere sollevarla all’attenzione dei lettori.

Ovunque passiamo nel web, lasciamo una scia di informazioni sul nostro conto. Lo dimostra il fatto che spesso veniamo raggiunti come per magia da messaggi promozionali circa i prodotti che possono interessarci; a volte solo perché abbiamo cliccato per sbaglio su una finestra che aprendosi in automatico ha intralciato il nostro click successivo. Abbiamo spesso la sensazione di essere spiati, e fin quando si tratta dei nostri gusti in termini di prodotti e marchi preferiti, può anche starci.

Ma cosa succede se invece delle nostre preferenze sono in gioco i nostri dati sensibili? Il rischio di essere spiati si può tradurre nel pericolo che qualcuno possa appropriarsi di qualcosa di strettamente nostro quando il sito su cui navighiamo non è ben protetto. L’attacco informatico può avere natura diversa a seconda dello scopo che l’hacker si prefigge.

In una scala che va dalla goliardata al reato, non bisogna però dimenticare che nello specifico, stiamo parlando del sito istituzionale del Comune, ente pubblico locale che rappresenta la propria comunità curandone gli interessi e promuovendone lo sviluppo.

Alla luce della gravità dei potenziali accadimenti e della mancata possibilità di rimediare, laddove l’attacco avesse lo scopo di impossessarsi di dati sensibili, pc e dispositivi mobili, mi chiedo se è normale che l’amministrazione non intervenga in maniera rapida per risolvere definitivamente il problema. Mi chiedo se sussista la consapevolezza da parte degli organi preposti che il trattamento dei dati, attualmente è una materia di fondamentale importanza per un ente pubblico.

Altresì c’è da dire che non è la prima volta che l’amministrazione inciampa sulla tematica sicurezza online, in quanto, tempo fa è stata predisposta una procedura di verifica da parte del Garante Privacy relativamente alla raccolta dei dati personali.

Ciò che è virtuale, pertanto immateriale, rischia di avere un impatto estremamente devastante nella vita reale. Tanto più se, come testimoniano gli articoli di varie testate locali – gli attacchi, a partire dall’estate 2016, si ripetono con costanza e ritualità – interessando soprattutto le sezioni del sito più trafficate, ma senza risparmiare nemmeno quelle più marginali.

Allora, che cosa si sta aspettando? Possibile che nemmeno la frequente corruzione dell’homepage salti all’occhio né degli amministratori, né del personale preposto, né tantomeno della società cui è affidata la gestione del sito? La cosa mi sorprende tanto più perché il tutto sembra sfuggire all’occhio bionico di Lello Acone, delegato ai servizi online, nonché alla trasparenza e partecipazione. Colui che per anni ha svolto con dedizione e accortezza la missione del moralizzatore contro la vecchia amministrazione, facendo del web la sua piazza, da un giorno all’altro ha perso macchina fotografica e parole.

Eppure a sentire i commenti dei cittadini, pare che di cose che non vanno ce ne siano, e pure tante! Al che mi domando: può una persona che si muove con tanta audacia e scaltrezza sul web – sia per naturale attitudine che per motivi professionali – non accorgersi che il sito del Comune ha delle falle evidenti nel sistema di sicurezza? Le opzioni sono due: o Acone non vuole più vedere o non è più innamorato.

Concludo evidenziando che gli hacker si sono simpaticamente autoeletti come il nostro concittadino innamorato, nella sezione dei siti utili suggeriti dal Comune di Massa Lubrense. E’ lecito dubitare che la presenza del blog di Acone sul sito istituzionale sia in conflitto con le deleghe assunte? Caro Acone, è possibile mai che dove vuoi vedi e dove no fai finta di non vedere?

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