In occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile, le associazioni Assoutenti Campania Mobilità, Legambiente Parco Letterario, Wwf Napoli, Cicloverdi e le Mamme Antismog, segnalano “l’inefficienza cronica del trasporto pubblico a Napoli e in Campania, mentre a livello europeo si pensa di raddoppiare l’uso dei trasporti pubblici nelle aree urbane entro il 2030”.
I responsabili delle associazioni hanno diffuso una nota nella quale rilevano che “ormai da anni e con progressivo peggioramento, a fronte di tariffe praticamente raddoppiate nel corso di un decennio, l’utenza subisce ridottissimo numero di corse che spesso saltano senza preavviso, tempi di attesa alle fermate lunghi e crescenti, passaggi quasi mai rispettati con conseguente sovraffollamento dei mezzi, utilizzo di vetture che hanno anche più di vent’anni spesso in condizioni igieniche pessime, violenza a bordo e nelle stazioni e altri disagi di vario genere”.
In sostanza una situazione di assoluto degrado che è sotto gli occhi di tutti ma che diventa ancora più angosciante se si pensa ai propositi dell’Europa che vorrebbe un trasporto pubblico che consentisse di lasciare nei box auto e scooter. Ma in Campania sembra un sogno irrealizzabile.
“Le società di trasporto nella Regione sono circa un centinaio – si legge ancora nella lettera -, con una politica di bigliettazione non uniforme e coordinamento di linee e di orari inesistente”. Risultato? “Le associazioni, che ricevono quotidianamente rimostranze dai cittadini e dai propri associati in merito al servizio carente, sono molto preoccupate che la situazione possa degenerare nel fallimento del comparto e ridurre ai minimi termini, se non peggio, il servizio, di fatto piuttosto da definire “disservizio”. Con evidenti riflessi negativi sulla qualità della mobilità e della vita nei nostri territori”.
A questo punto viene inoltrata la richiesta agli enti competenti di “conoscere le strategie a breve e medio termine per rimettere a posto il quadro economico e produrre un’offerta di trasporto in linea con la domanda potenziale che risulta essere comunque elevata e per attuare una moderna e tanto auspicata mobilità sostenibile. Le risposte alle domande espresse sono ritenute fondamentali per evitare di ritrovarci, neanche tanto lontanamente nel tempo, a doverci muovere a piedi non solo nelle aree pedonali, con soltanto un pallido ricordo del “fu” trasporto pubblico”.