Appello delle guide ai sindaci della costiera: A noi i fondi degli eventi annullati

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SORRENTO. “Siamo una categoria a rischio di estinzione”. Sono le parole con cui Marilisa Mellino, una guida turistica di Sorrento, apre la lettera indirizzata ai sindaci della costiera. I toni possono dare l’idea di una melodrammatica esagerazione, ma leggendo ciò che l’accompagnatrice scrive, ci si rende conto che purtroppo è la triste realtà.

La professione di Marilisa, come quella di altri 200 suoi colleghi che operano solo in penisola sorrentina ed i circa 2mila dell’intera Regione Campania, è seriamente a rischio. Per loro, infatti, la ripresa non arriverà di certo con la fase 2 dell’emergenza Covid e probabilmente neanche con la fase 3, ma solo quando si tornerà alla normalità. Normalità che per chi accompagna i turisti alla scoperta delle bellezze d’Italia significa far muovere le comitive ed i gruppi.

Per questo nei giorni scorsi i sindacati di categoria Confguide Confcommercio e Federagit Confesercenti hanno chiesto al governo di dichiarare lo Stato di Crisi del Turismo e l’istituzione di un fondo economico specifico, che prevedesse per le guide il riconoscimento di un’indennità alle partite Iva di almeno mille euro mensili, non soggetta ad imposizione fiscale, fino a marzo 2021. Inoltre si auspicava “la defiscalizzazione totale e la decontribuzione degli oneri previdenziali e assistenziali per l’anno 2020 oltre alla sospensione di un anno dei termini di versamento dei saldi 2019 delle imposte e oneri previdenziali, senza applicazione di sanzioni”.

Invece nel cosiddetto decreto Rilancio “ci sono un insieme di misure per le imprese, per le agenzie, per i tour operator. Per salvaguardare il brand Italia. Ma non c’è nulla per noi migliaia di guide turistiche, quindi divulgatori culturali di cui il turismo beneficia, tranne il rinnovo dei 600 euro per aprile e mille euro per maggio, autocertificando, come tutti gli autonomi, di avere subito un calo di almeno il 33% nel bimestre 2020 rispetto al 2019 – denuncia l’associazione Guide turistiche italiane -. Ma noi non abbiamo reddito, forse è questo che sfugge. Non abbiamo entrate. L’Italia è ferma, il turismo è fermo, noi siamo fermi. Ma paghiamo affitti, mutui, utenze, cibo. Non è difficile desumere che siamo in grande difficoltà. E metterci sullo stesso piano di altri liberi professionisti che anche se in forma ridotta hanno potuto continuare ad esercitare è, secondo noi, inconcepibile”.

Considerazioni che hanno portato Marilisa Mellino a scrivere ai sindaci della costiera. “Il nostro prima di essere un lavoro è una vocazione, un’arte, un mestiere che ci fa essere ambasciatori di cultura, storia e tradizioni – sottolinea -. La missione di noi professionisti del settore è sempre stata ed è quella di far conoscere le nostre bellezze ai viaggiatori di tutto il mondo e di permetterne una corretta fruizione. Pertanto, se dovessimo essere dimenticati, verrà dimenticata l’intera storia che ha fatto grande il nostro Paese”.

Per questo l’appello: “Siamo da poco entrati nella fase 2, ancora non è possibile muoversi da una regione ad un’altra, impensabile lo spostamento internazionale. E non e detto che con una fase 3 la nostra figura professionale riparta e se così dovesse essere lo farà molto lentamente. Abbiamo bisogno di sostegno, aiuti mirati almeno fino a marzo 2021”. Quindi la proposta ai sindaci del comprensorio peninsulare. “Ogni anno i vari comuni organizzano e finanziano eventi, concerti, sagre. Converrete con me che ciò non potrà avvenire quest’anno o almeno non nella stagione estiva 2020. Pertanto vi chiedo di valutare l’utilizzo di tali fondi per sostenere la nostra professione e quindi le nostre famiglie”.

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