Altre 5 navi con membri dell’equipaggio campani in cerca di un porto

Ci sono ancora migliaia di passeggeri e migliaia di marittimi che vagano per i mari su navi da crociera in attesa di un porto dove poter attraccare per avviare gli sbarchi. Si tratta di navi, diverse delle quali battente bandiera italiana, che devono trovare un porto che autorizzi l’attracco e il successivo sbarco, pur non avendo casi accertati di Coronavirus a bordo.

C’è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli che lavora su questo fronte e c’è la Guardia Costiera impegnata a trovare soluzioni idonee, soprattutto accettate dalle autorità locali. Le difficoltà non mancano anche quando si spiega che gli attracchi e gli sbarchi possono avvenire in assoluta sicurezza. Il comandante generale del corpo delle Capitanerie di Porto, Giovanni Pettorino sottolinea che, normalmente, c’è una caccia dei porti italiani alle navi da crociera. Oggi, invece, anche se non ci sono casi di Coronavirus a bordo arrivano solo dinieghi.

Quello arrivato dalla Campania riguarda la Costa Mediterranea. Il governatore Vincenzo De Luca non ha voluto sentire ragioni: a Napoli non attracca o, meglio, se l’attracco serve solo per far scendere i membri dell’equipaggio campani possiamo parlarne. Ma subito dopo deve andare via, non possiamo far sbarcare a Napoli 500-600 persone tra indonesiani, filippini e così via. Costa Mediterranea è partita dalle Mauritius il 14 marzo con 786 persone di equipaggio e senza passeggeri. Si tratta di uno dei trasferimento programmati da Costa dopo il fermo di tutte le crociere.

Dalle notizie comunicate da bordo sulla nave non ci sono contaminati: la Costa Mediterranea, infatti, ha effettuato solo scali tecnici per rifornimento e non ci sono stati contatti con persone di terra ma solo travaso di carburante da bettolina ai serbatoi. La stessa procedura da ultimo è sta eseguita nel porto di Malta. L’equipaggio è formato da italiani, filippini, indonesiani e gruppi di altri paesi europei. La soluzione di autorizzare l’accosto solo per far sbarcare gli italiani non sembra praticabile: molti occupano ruoli di comando e quindi devono restare a bordo.

Costa Crociere per le sue navi ha attivato una procedura di sbarco che non prevede nessun contatto con la città dove la nave attracca: sbarco, e immediata salita su mezzi di trasporto con distanze prestabilite e trasferimento in un aeroporto dove sono stati prenotati i voli per il rimpatrio dei marittimi.

Oltre alla Mediterranea Costa Crociere aspetta in Italia anche la Deliziosa partita a gennaio per il giro del mondo. A bordo ci sono oltre 1.800 passeggeri e circa mille uomini di equipaggio. Gli italiani in tutto sulla Deliziosa sono quasi cinquecento.

Il giro del mondo lo sta facendo Msc Magnifica partita dall’Italia con cinquemila persone tra ospiti ed equipaggio. Anche su questa nave non ci sono contaminati a bordo ma nonostante le rassicurazioni del comandante in ogni porto sorgono difficoltà anche per i rifornimenti di carburanti. Ormai le navi partite dall’Italia vengono identificate nei porti esteri come potenzialmente pericolose. E così si va avanti con estenuanti trattative come in Australia dove la Magnifica ha dovuto aspettare quattro giorni i rifornimenti.

In difficoltà anche la Costa Magica e la Costa Favolosa che hanno interrotto le crociere alle Bahamas. Attualmente le navi sono a Freeport e hanno a bordo solo gli equipaggi, più di milleduecento persone in totale. Complessivamente gli italiani su queste due navi sono un centinaio ma, per poter sbarcare le due navi devono attraccare in un porto italiano.

Porti italiani che già sono serviti a risolvere qualche problema ancora più serio come lo sbarco a Civitavecchia della Smeralda potenzialmente pericolosa perché una passeggera sbarcata a Creta era risultata positiva. Sempre a Civitavecchia, poi, le autorità sanitarie hanno dovuto fare i conti con la Msc Grandiosa su cui sono stati accertati ed isolati dodici casi di Coronavirus tra i membri dell’equipaggio.

Per Costa Diadema, invece, è dovuto intervenire il ministro per arrivare a far attraccare la nave a Piombino. È andata meglio, invece, alla Costa Pacifica che non avendo contaminati a bordo è stata fatta attraccare nel porto di La Spezia. Più difficoltoso e aspre polemiche, invece, per l’attracco di Costa Luminosa nel porto di Savona.

di Antonino Pane da Il Mattino

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