Agrumeti tipici, un sostegno per gli agricoltori di Sorrento e dintorni

agrumeto

Gli agrumicoltori di Sorrento e della sua penisola, della costiera amalfitana, così come quelli di Capri, Ischia e Procida, potranno contare su un importante sostegno legislativo. La Campania, infatti, rientra tra le regioni italiane i cui territori sono stati inseriti nei decreti attuativi della legge di tutela degli agrumeti caratteristici italiani.

Il provvedimento fu approvato nel 2017 con il consenso unanime delle forze politiche presenti in Parlamento. Il parere favorevole della commissione Agricoltura della Camera allo schema di decreto ministeriale renderà di fatto operativa la legge, che disegna anche i contorni precisi di una misura destinata a valorizzare produzioni tipiche che sono tutt’uno con gli scenari naturali e le tradizioni storiche. “Questa iniziativa – spiega Paolo Russo, primo firmatario del disegno di legge – rappresenta una valida occasione d’impresa e di lavoro per le nuove generazioni. Con i decreti attuativi può partire davvero la valorizzazione di un comparto vitale per l’economia”.

Stabilite anche le cultivar che rientrano tra le specie di agrumi sottoposte a tutela. “La legge definisce come agrumeti caratteristici quelli che hanno particolare pregio paesaggistico, storico e ambientale, situati in aree vocate alla coltivazione, dove clima ed ambiente conferiscono al prodotto specifiche caratteristiche – rileva il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo -. E la penisola sorrentina risponde esattamente a questa descrizione”.

Tra i territori italiani, i cui agrumeti potranno accedere alle risorse previste dalla legge per la quale è stato già costituito un fondo di 3 milioni di euro, in Campania figurano con la penisola sorrentina, la costiera amalfitana, le isole di Procida, Ischia e Capri, l’area Flegrea e l’Agro Nocerino Sarnese.

In particolare per quanto riguarda l’area sorrentina la coltivazione del limone interessa una consistenza di circa 350 ettari, pari a una produzione potenziale di circa 40-45mila quintali annui. Di questa superficie, quella certificata ad Igp è stata di circa 160 ettari, con una produzione complessiva certificata di circa 24mila quintali nel 2017 e superiore ai 25mila nel 2018.

“Gli agrumeti – spiega Mariano Vinaccia, presidente della Cooperativa Solagri – costituiscono un importante elemento di salvaguardia e di tutela ambientale in un Paese ad altissimo rischio, soprattutto dal punto di vista della prevenzione del dissesto idrogeologico”. “Queste coltivazioni – aggiunge il sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli – sono fondamentali per il nostro territorio. In attesa di conoscere i dettagli attuativi del decreto, siamo determinati a mettere in campo ogni opportunità per riconoscere agli agricoltori il ruolo di custodi del nostro ambiente”.

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