Abbattuto un pino della Statale, denuncia del Wwf

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PIANO DI SORRENTO. Ormai l’intera area dei Colli di San Pietro sembrerebbe essere divenuta una zona off-limits per tutti pini: morto quello su via Artemano nella proprietà Zio Sam, capitozzati a morte da mani incompetenti quelli nei pressi della Villa Brooklyn, analoga sorte per quelli sulla piazzetta dei Colli San Pietro e per il filare nei pressi dell’Anas ridotti a spettrali monconi, per non parlare dei Pinus pinea sfregiati nella villa sulla via Nastro Azzurro prima dell’omonimo albergo o dei tanti patriarchi secolari sventrati dalla tempesta dell’8 marzo, tra cui il famoso pino “sentinella” del Wwf la cui legna andò letteralmente a ruba in poche ore.

“Li stiamo perdendo tutti, uno dopo l’altro – dichiara Claudio d’Esposito presidente del Wwf Terre del Tirreno -. Non facciamo in tempo a documentare uno scempio di alberi che subito ne segue un altro senza soluzione di continuità. Neanche il tempo di comprendere i motivi dell’assurdo e dispendioso scempio di decine di tamerici nella via Rota a Sorrento che ecco arrivare l’ennesima emergenza alla segreteria della nostra sede. Stavolta è toccato al pino domestico che incorniciava la stradina di via Caposcannato, nei pressi del ristorante Zio Sam. I motivi? Pare che il tronco crescendo negli anni avesse spostato qualche pietra, come d’altronde documentato proprio dal Wwf nell’agosto scorso in una lettera inviata all’Anas e all’ufficio tecnico comunale per chiedere la soluzione del banale problema nell’ottica di salvaguardare l’albero e la viabilità.

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E mentre l’enorme successo della recente realizzazione dell‘Oasi in città a Sant’Agnello dà il senso reale dell’enorme bisogno che c’è tra la gente di Natura, la distruzione continua, reiterata, e sfacciata di centinaia di alberi, documentata quotidianamente dal Wwf in penisola sorrentina, ci restituisce un quadro drammatico di incapacità, insensibilità, disonestà e sprovvedutezza che caratterizza ancora troppi tra amministratori, imprenditori e semplici speculatori o commercianti di piante e di legname, nonché agronomi prezzolati pronti ad accontentare il committente di turno e ad infangare la loro nobile categoria. Scarsa anche la capacità delle forze dell’ordine di reprimere o temere a bada il business dei tagliatori di legname”.

Il Wwf allertato da decine di cittadini, che si sono visti letteralmente imbottigliati con i propri veicoli in un traffico paralizzato per ore sulla Statale, si è recato sul posto a documentare i fatti. Immediate le minacce ricevute da un operaio dell’Anas che ha tentato di evitare che un attivista fotografasse e filmasse il taglio della pianta. Dopo numerose telefonate (n.d.r. i vigili non avevano personale, i carabinieri di Piano di Sorrento erano impegnati altrove e il cellulare del primo cittadino risultava irraggiungibile) è giunta sul posto una pattuglia dei carabinieri da Sorrento. Alle richieste del presidente del Wwf Terre del Tirreno di sospendere momentaneamente i lavori per accertarne la legittimità veniva risposto dai carabinieri che avevano già provveduto a controllare e che sussistevano tutti i pareri della Soprintendenza ai sensi dell’art. 146 d.lgs. n.42/2004 e/o degli enti sovraordinati preposti all’eliminazione dell’esemplare arboreo.

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“E’ pazzesco – continua Claudio d’Esposito – quell’albero era sanissimo e robusto e si ignora chi e perché possa averne autorizzato l’abbattimento. Quello di oggi ci è apparso l’ennesimo blitz in piena regola. Faremo accesso agli atti e indagheremo sulla triste vicenda. Stavolta sarà molto difficile che qualcuno ci dimostri che quel pino fosse veramente pericoloso e da abbattere. Lo tenevamo d’occhio da anni, con i nostri esperti agronomi. Proprio temendo il peggio, osservando quelle pietre del muretto in bilico da anni, arrivammo a scrivere nell’agosto del 2016 una lettera all’Anas e al Comune chiedendo di risolvere il banale problema delle pietre spostate ma senza abbattere o scempiare la pianta con potature improprie. In tutta risposta la pianta fu malamente potata nel novembre del 2016 restando in piedi fino ad oggi, quando abbiamo documentato increduli il suo abbattimento in toto. Le potenti motoseghe hanno faticato non poco a fare a pezzi il tronco. Dall’analisi del legno è chiaro anche ad un incompetente che quell’albero era sano e robusto. E’ bene ribadirlo”.

Il Wwf diffonde anche la nota inviata al Comune ed all’Anas:

“Nel Comune di Piano di Sorrento, all’incrocio tra la via Meta Amalfi e la via Caposcannato, è presente un esemplare arboreo della specie Pinus pinea il cui tronco appare alla base ostacolato nella crescita dal muretto in pietra calcarea di contenimento della carreggiata, come si evince dalla foto allegata.
Il pino in questione con le branche primarie impalcate basse (il che rappresenta un importante vantaggio sulla stabilità e gestione della pianta!) gode di ottima salute e costituisce, senza ombra di dubbio, parte integrante del paesaggio e della geografia dei luoghi.
Con la crescita dell’albero, posto immediatamente a ridosso del muretto, tuttavia, le pietre allocate alla base del tronco, che ne contrastavano l’accrescimento dello stesso, sono state scalzate verso la carreggiata. Allo stato attuale le pietre del muro rischiano di rappresentare un pericolo per il transito sulla ripida stradina, ragion per cui si suggerisce la rimozione delle pietre poste alla base del tronco dell’albero e il ripristino delle condizioni di sicurezza del muretto a salvaguardia della salute della pianta e dell’incolumità dei passanti”.

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